Fare rete. E’ questo l’elemento chiave su cui ha puntato Ossana, comune della trentina Val di Sole, per promuovere paradigmi di sviluppo green e circolari. Il piccolo borgo ha, infatti, trasformato la capacità di creare sinergie virtuose con le altre realtà del territorio in una carta vincente per diffondere efficienza e tutela dell’ambiente.
Il Comune è fra le tante realtà che in tutt’Italia aderiscono all’iniziativa ‘M’illumino di Meno’ ( in programma il primo marzo). Tuttavia lo spirito con cui il paese si approccia a quest’iniziativa non si limita solo a declinare il tema della riduzione dei consumi energetici in un’ottica di gestione smart dell’energia. Quello del borgo di Ossana è infatti un impegno che vede il suo elemento distintivo in un’attenzione specifica al tema dell’inquinamento luminoso. Un percorso green che ha portato il territorio a essere insignito dal 2017 del riconoscimento di “cielo più bello d’Italia” da “Astronomitaly”, Rete Nazionale del Turismo Astronomico.
Insieme a Laura Marinelli, assessore comunale che ha tra le sue competenze anche Urbanistica Turismo, Territorio e Ambiente, abbiamo approfondito le iniziative promosse dal borgo in tema di sostenibilità ambientale.
Cominciamo dal tema rifiuti. Quali modelli avete adottato per promuovere il riciclo e quali risultati avete raggiunto?
Faccio una premessa generale: la prima azione che mettiamo in atto in tema di sostenibilità ambientale è quella del monitoraggio. Abbiamo la certificazione ambientale EMAS da più di dieci anni. Ciò ci permette di tenere sotto controllo una serie di fattori tra cui, solo per fare qualche esempio, l’energia o la gestione dei rifiuti. Detto questo, sul fronte della gestione dei rifiuti siamo stati uno dei primi comuni in Trentino ad avviare nel 1994 la raccolta differenziata e attualmente siamo arrivati ad avere circa il 70% di rifiuti riciclati.
Il servizio è in gestione associata con altri Comuni della Val di Sole. Abbiamo dei centri di raccolta in cui i cittadini stessi conferiscono i rifiuti, secondo le regole della raccolta differenziata. Da queste strutture poi i rifiuti vengono trasportati in altri impianti per essere sottoposti ai processi di riciclo. La differenziata viene gestita a livello di valle, con dei punti di raccolta a livello comunale.
Il meccanismo nella nostra realtà, ovvero un piccolo Comune di montagna, funziona molto bene, perché il cittadino si sente coinvolto in prima persona. E’ lui che va al centro per conferire i rifiuti e vede in modo diretto come differenziare in modo corretto, imparando a diventare parte integrante di questo circolo virtuoso.
Quali altri obiettivi vi siete posti sul fronte rifiuti?
In tema di raccolta differenziata una delle sfide su cui ci stiamo concentrando è quella del coinvolgimento dei turisti. Siamo una località turistica e in estate e inverno ci sono dei periodi in cui la popolazione praticamente raddoppia. Quello che vorremmo riuscire a fare è coinvolgere i proprietari delle seconde case. Oltre a questo puntiamo anche a collaborare con le strutture ricettive per trasmettere ai turisti il messaggio.
Passiamo alla gestione dell’energia. Come vi state muovendo in quest’ambito?
Abbiamo tre centraline idroelettriche. Una è stata realizzata negli anni ’90, una tra il 2000 e il 2010 e una dopo il 2010. Un impianto è totalmente di proprietà del Comune, mentre gli altri sono condivisi in un consorzio con altri Comuni. Grazie a queste centrali copriamo la produzione comunale di energia elettrica e vendiamo il restante sulla rete. Ciò ci permette di fare investimenti pubblici a favore della collettività.
Nello specifico per quanto riguarda l’illuminazione quali iniziative avete promosso?
Tutti gli anni aderiamo all’iniziativa ‘M’illumino di Meno’. In più abbiamo realizzato un piano per limitare i consumi di energia di tutti i corpi illuminanti. L’input viene non solo dalla volontà di promuovere l’efficienza energetica, ma anche dall’impegno a contrastare il fenomeno dell’inquinamento luminoso.
Quest’ultimo, in particolare, è un tema che sta molto a cuore al nostro Comune. Da tanti anni stiamo, infatti, investendo nel turismo astronomico. Vogliamo promuovere una conoscenza del territorio legata ai cieli stellati. In quest’ottica una gestione attenta e sostenibile dell’illuminazione ci permette di agevolare l’osservazione astronomica. Inoltre stiamo sostituendo i diversi corpi illuminanti con led rivolti verso il basso, meno impattanti in termini di inquinamento luminoso rispetto ai lampioni tradizionali. Entro il 2019 metà dell’illuminazione del paese sarà a Led.
E in ambito filiera corta/km 0 state portando avanti qualche iniziativa?
Certo. tutte le iniziative che vengono organizzate in quest’ambito sono promosse nel contesto di una gestione di rete tra Comuni del territorio, così come avviene per tutti gli altri progetti (illuminazione, raccolta differenziata etc). Il singolo Comune certamente si impegna, ma il vero risultato arriva se si collabora con le altre realtà che si muovono nella stessa direzione.
Nel nostro Paese, ad esempio, abbiamo poche aziende agricole, di cui la metà si occupa di formaggi. Non abbiamo quindi una diversificazione di prodotti tale da poter mettere in piedi una filiera corta a livello comunale. Per questo cerchiamo di aderire a reti più ampie in modo da creare un’offerta più variegata.
Cerchiamo poi di valorizzare strutture ricettive e alberghiere che hanno certificazioni ambientali come Ecolabel (strutture alberghiere) e Ecoristorazione (marchio triestino provinciale per i ristoranti).
Inoltre ospitiamo sul nostro territorio una scuola alberghiera che per prima in Italia ha avuto un corso dedicato esclusivamente alla sostenibilità in ambito enogastronomico e ha una certificazione in Ecoristorazione. Siamo molto orgogliosi di questo istituto perché è in linea con i messaggi che cerchiamo di dare ai nostri cittadini.
Qual è il valore di una comunicazione efficace sui temi green con i cittadini?
La comunicazione per noi è importantissima. Sicuramente si possono fare azioni tangibili come le centrali, la raccolta differenziata, ma un elemento chiave per far sì che diano i loro frutti è la capacità di saperle comunicare in modo efficace ai cittadini.
Proprio nell’ottica di veicolare un messaggio green in modo concreto alla popolazione, residenti e non, negli ultimi anni abbiamo investito nella valorizzazione di un ex-vivaio forestale che non era più utilizzabile. Grazie anche ai fondi dell’unione europea abbiamo creato una sorta di bosco didattico dedicato alla biodiversità e alla sostenibilità. In questo modo cerchiamo di rivolgerci sia a chi abita sul territorio, ma anche ai turisti che si recano qui da noi in vacanza, mostrando loro cosa voglia dire abitare in montagna.
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