Sulla scia dell’aumento dei prezzi sulle materie prime nel settore dell’edilizia e dell’impennata dei costi energetici, l’incertezza relativa alla crescente tensione tra Russia e Ucraina aggiunge ulteriori elementi di criticità a operatori e settori.
L’allarme arriva da Sto Italia, realtà attiva nel settore dell’edilizia, che in una nota rilancia l’importanza dell’industria delle costruzioni per il Paese “da sempre una componente rilevante ai fini della produzione interna lorda”. Da parte sua, anche Enercom Luce e Gas fornisce un quadro sull’attualità, in uno scenario internazionale in cui il “gasdotto Nord Stream 2 ricopre un ruolo cruciale”, si legge in una nota.
Edilizia: difficile reperibilità di materiali
Questo prolungato stato di stress sta dando segnali di insostenibilità per operatori e settori. Secondo l’analisi di Sto Italia, tra i materiali più difficili da reperire rientrano quelli necessari alla realizzazione del cappotto termico: materiali isolanti, elementi di fissaggio o reti di armatura, ma anche i prodotti di finitura come le materie prime chimiche di base.
Il Gruppo ha costituito una task force trasversale a livello europeo che riunisce i responsabili della supply chain di ogni sussidiaria locale: “Dall’inizio di questa attività, sono state quotidianamente condivise le esigenze di ogni Paese e contestualmente sono stati dirottati i prodotti, contravvenendo talvolta all’efficacia economica, il tutto con il fine di ottemperare alle necessità più impellenti”, si spiega nella nota.
Superbonus 110%: “Anti-frodi controproducente”
Per Sauro Tanzini, ceo di Sto Italia, la misura di incentivazione pecca in merito alle “continue proposte di modifica delle regole, anche se fondate su principi condivisibili: mi riferisco per esempio al recente decreto legge anti-frodi introdotto. Condivido in pieno il principio di legalità, ma ritengo profondamente controproducente la misura proposta che, tra l’altro, parrebbe nuovamente sotto valutazione”, spiega nella nota stampa.
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Geopolitica, prezzi dell’energia e della CO2
Lo scenario internazionale potrebbe comportare ulteriori ripercussioni sull’approvvigionamento di materie prime per l’edilizia e sui rincari in bolletta: “Il Nord Stream 2 è bloccato dalla mancata erogazione, da parte dell’UE e della Germania, delle licenze di utilizzo a causa di una complessa situazione geopolitica. A questo blocco la Russia ha reagito chiudendo i rubinetti del gasdotto Yamal, una delle tre vie usate per convogliare il metano all’Ue passando per la Polonia e la Germania”, commenta in una nota stampa Roberto Bianchessi, direttore marketing & sviluppo di Enercom Luce e Gas.
Oltre a questo, l’attuale rincaro dei prezzi dell’energia, “è dovuto al fatto che il prezzo del gas e della CO2 sono aumentati sensibilmente. Nel primo caso bisogna specificare che gli stoccaggi di gas naturale in Europa sono ai loro minimi storici rispetto al 2013. Attualmente i livelli di gas nei depositi sotterranei sono infatti solo al 50% della loro capacità, rispetto alla media del 70% e questo ha mandato i prezzi del metano alle stelle”, sottolinea Bianchessi.
Sul fronte CO2, invece, i rincari sarebbero legati ai prezzi crescenti delle quote di emissione Ets che vengono incrementati gradualmente per incentivare le aziende alla decarbonizzazione: “Nel 2021 tale costo è passato da 33 euro per tonnellata a 79 euro per tonnellata. Questo scenario ha portato quindi a un aumento inevitabile dei costi di produzione e delle tariffe in bolletta”, conclude Bianchessi nella nota.
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