Nel mercato europeo delle professioni la certificazione delle competenze garantisce che il professionista possegga l’insieme di doti, abilità e conoscenze previste per lo svolgimento di determinate attività. È l’organismo di certificazione delle persone che verifica il possesso e il mantenimento della competenza in capo al professionista. Lo fa nel rispetto dei requisiti previsti dalla norma Iso/Iec 17024 “valutazione della conformità – requisiti generali per organismi che eseguono la certificazione di persone”.
Le competenze di una figura professionale sono attestate dal certificato di conformità rilasciato dall’organismo accreditato che ha svolto l’attività di valutazione. In Italia la certificazione delle competenze per le professioni non organizzate in ordini o collegi è regolamentata dalla legge 14 gennaio 2013, n. 4.
Accredia convalida gli organismi di valutazione della conformità, accertando che questi possiedano e mantengano nel tempo i requisiti organizzativi, procedurali, tecnici e professionali richiesti, in termini tali da generare in tutte le parti sociali ed economiche interessate un elevato grado di fiducia nel valore delle attestazioni di conformità rilasciate dagli organismi di certificazione.
È compito dell’organismo, pertanto, garantire il mercato sulla competenza del professionista in una determinata attività; questi deve, in sintesi, “sapere” e “saper fare”, cioè conoscere l’attività e saperla svolgere.
Cos’è la competenza secondo gli standard internazionali
Interpretando e contestualizzando le definizioni dalla norma richiamata e dalla Iso/Iec TS 17027:2014 “Conformity assessment – vocabulary related to competence of persons used for certification of persons”, si può meglio chiarire cosa esattamente deve essere valutato e certificato.
La competenza è la capacità di applicare conoscenze e abilità per ottenere i risultati previsti.
La capacità è il sapere svolgere l’attività.
La conoscenza è l’insieme di fatti, princìpi, comprensione, esperienza, istruzione e formazione.
L’abilità è il sapere svolgere un compito (o un’attività) con uno specifico risultato, attraverso i mezzi della conoscenza ed altri.
A seguito della valutazione, l’organismo certifica secondo apposito schema di certificazione: un insieme di regole, procedure e attività svolte dall’organismo per l’attestazione della conformità.
L’esempio dell’efficienza energetica
In materia di efficienza energetica, in attuazione alla direttiva 2012/27/UE, nel caso di Esperti in gestione dell’energia, Energy service company (ESCo) e sistemi di gestione dell’energia (Sge), dal maggio 2015 vigono gli schemi proposti da Accredia e approvati dal ministero per lo Sviluppo economico e dal ministero dell’Ambiente, secondo il disposto del D.lgs. 102/2014 art.12.
Per gli Ege, lo schema richiama la norma di accreditamento (Uni Cei En Iso/Iec 17024:2012), la norma di riferimento (Uni Cei 11339:2009) e le regole di certificazione.
Il discorso può essere traslato alle ESCo e agli Sge considerando che l’organismo deve assumere la funzione, oltre che di certificazione del personale, di certificazione di servizio e di sistemi di gestione con le relative norme di accreditamento.
Il professionista che possiede la competenza, prima definita, può quindi intraprendere il percorso di valutazione della conformità, consapevole che il certificato non garantirà che le attività svolte siano conformi a standard specifici, ma piuttosto che egli possiede determinate competenze dettagliate in termini di conoscenza, abilità, responsabilità e autonomia.
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