Sono stati presentati i risultati dell’indagine statistica annuale condotta da Assoclima sul mercato dei componenti per sistemi di climatizzazione. L’indagine statistica prende in considerazione i dati di produzione, importazione, esportazione e mercato Italia dei diversi prodotti (climatizzatori monoblocco, monosplit e multisplit, sistemi VRF, roof top, unità di trattamento aria, gruppi frigoriferi con condensazione ad aria e ad acqua, pompe di calore, unità terminali e aerotermi).
Quarantuno aziende hanno preso parte all’edizione 2020, dove è stato messo in evidenza il reale valore del mercato italiano che ammonta a circa 1 miliardo e mezzo di euro, in calo del 7,7% rispetto al 2019. E’ stata rilevata anche una diminuzione della produzione nazionale, passata da 762 milioni di euro del 2019 a 712,3 del 2020. Il 2020, ha inevitabilmente segnato delle perdite rilevanti in base alle tipologie di prodotti, dopo cinque anni di crescita sostenuta.
Paolo Caimi, Johnson Controls Hitachi air conditioning Europe, afferma in nota stampa: “Se nel settore residenziale siamo riusciti a contenere i danni, per i prodotti destinati al settore commerciale con potenze superiori ai 7 kW e per i VRF il 2020 si è chiuso con decrementi molto sensibili rispetto all’anno precedente, in marzo e aprile tutto si è bloccato, con un crollo intorno al 40-50% per tutti i prodotti”.
Invece, dalle rilevazioni di Assoclima, la crescita delle pompe di calore con potenze inferiori a 17 kW risulta essere continuata con degli incrementi percentuali intorno al 10%. Un arresto totale del mercato è stato registrato per le macchine idroniche nei mesi da aprile a giugno 2020, cui è però seguita una ripartenza. “Le perdite di fatturato conseguenti ai mancati investimenti nel terziario sono state molto probabilmente compensate da un incremento delle forniture di apparecchiature per il settore ospedaliero e sanitario, afferma Maurizio Marchesini di Rhoss.
Per quanto riguarda le unità terminali, Assoclima ha evidenziato un decremento del 13% a valore e del 15% a quantità, i modelli che hanno tenuto sono stati i canalizzabili, per i quali si registra una leggera crescita, e gli hi-wall, più facilmente proponibili nel residenziale. “Questo risultato è quasi scontato, commenta Andrea Ferrante di Galletti, in un mercato che ha visto la crisi del terziario e una ripresa del residenziale”.
Ha concluso la presentazione il presidente della commissione marketing e comunicazione di assoclima, Stefano Bellò, affermando che alcune misure introdotte, come il superbonus del 110%, hanno in parte mitigato gli effetti negativi del lockdown. Il bonus, come rilevato dai dati dell’Enea, evidenzia una crescita dei beneficiari anche per gli interventi che riguardano i soli impianti.
“A questo punto, però, riteniamo che debba essere fatto uno sforzo in più da parte del legislatore per promuovere una vera e propria sostituzione qualificata degli apparecchi, non possiamo farci scappare l’opportunità di utilizzare il meccanismo del Superbonus per premiare la tecnologia delle pompe di calore, che è a tutti gli effetti la tecnologia principale in ottica di rinnovabili e decarbonizzazione, conclude Stefano Bellò.
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