Gli edifici a elevate prestazioni energetiche hanno registrato una crescita nel periodo 2016-2019. Si è passati infatti dal 7 al 10% nel periodo in esame. Il tutto grazie al contributo di ristrutturazioni importanti e di nuove costruzioni. A dirlo è il Rapporto annuale sulla Certificazione energetica degli edifici, realizzato da Enea e Cti (Comitato termotecnico italiano) e presentato oggi.
Immobili ad elevate prestazioni energetiche: qualche numero
I dati elaborati dallo studio mostrano come oltre il 60% del parco immobiliare italiano sia nelle classi energetiche meno efficienti (F-G). Ciò è dovuto al fatto che questi edifici sono stati costruiti principalmente tra il 1945 e il 1972. Le nuove costruzioni, rispetto al totale, sono solo il 3,4% degli Attestati di prestazione energetica Ape. Inoltre di questi più del 90% sono ad elevate prestazioni energetiche (A4-B).
Immobili ad elevate prestazioni energetiche, il settore non residenziale
Il settore non residenziale pesa invece per il 15% sul totale degli Ape. Ricade per oltre il 50% degli attestati nelle classi energetiche intermedie (C-D-E) e per più del 10% in quelle più efficienti (A4-B).
Patuanelli: “Riqualificazione energetica è priorità strategia del Pniec 2030”
“La riqualificazione energetica degli edifici pubblici e privati presenti nel nostro Paese è una delle priorità strategiche indicate nel Piano nazionale integrato energia e clima al 2030. Proprio con l’obiettivo di favorire una riduzione dei consumi di energia e delle emissioni di CO2. Nonché lo sviluppo e l’integrazione di una produzione di energia basata sulle fonti rinnovabili”, sottolinea in nota il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli.
Gli strumenti di incentivazione e regolazione messi in campo
“In questi anni l’Italia ha messo in campo un insieme di strumenti di incentivazione e di misure di regolazione in grado di accelerare il tasso di efficientamento energetico degli edifici”, aggiunge il ministro. “Basti pensare al meccanismo delle detrazioni fiscali che è stato recentemente potenziato con il Superbonus al 110%. Al fine di incentivare la realizzazione di interventi di riqualificazione energetica degli edifici. Come il cappotto termico e la sostituzione degli esistenti impianti di riscaldamento. Si tratta di misure che incidono fortemente sia in termini di riduzioni dei consumi di energia che di mobilitazione di investimenti. Gli Attestati di prestazione energetica (Ape) costituiscono, quindi, un importante strumento per comprendere la prestazione energetica delle nostre abitazioni. E gli interventi che sarebbe opportuno realizzare per migliorarne la performance”.
Testa “Enea ha contribuito attivamente all’introduzione della certificazione energetica in Italia”
“L’Enea, anche in veste di Agenzia nazionale per l’efficienza energetica, ha contribuito attivamente all’introduzione della certificazione energetica in Italia”, sottolinea in nota il presidente dell’Enea Federico Testa. “Inoltre, l’Agenzia lavora costantemente con il ministero dello Sviluppo economico e con i principali operatori di settore per pianificare e realizzare politiche volte a una maggior diffusione dell’Attestato di prestazione energetica (Ape). Insieme alla possibilità di intraprendere scelte più consapevoli e motivare azioni per la riduzione dei consumi, le informazioni contenute negli attestati, raccolte nei catasti regionali e provinciali che alimentano a loro volta il Sistema informativo sugli Ape (Siape), sono fondamentali per analizzare le prestazioni energetiche dell’intero patrimonio edilizio italiano.
“Certificazione energetica strumento fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi in tema di efficienza energetica”
“Inoltre – prosegue Testa – attraverso innovativi sistemi di misura e contabilizzazione, le potenzialità dell’Ape aumentano, restituendo dati sempre più accurati e accessibili ai consumatori. Pertanto, la certificazione energetica si pone come strumento fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi in tema di efficienza energetica e il monitoraggio costante delle informazioni ottenute attraverso gli Ape consente di sviluppare una pianificazione strategica in tema di riqualificazione, servizi e politiche energetiche”, aggiunge Testa.
Boffa (Cti): Lo studio consentirà a policy e decision maker di avere un solido riferimento
“Questo rapporto rappresenta un momento chiave di un progetto ambizioso. Trasferire agli operatori del settore i risultati del lavoro e le informazioni in materia di certificazione energetica degli edifici che Enea e Cti, grazie alla collaborazione delle regioni e provincie autonome e con la supervisione del Mise, raccolgono durante la loro quotidiana attività. Il rapporto, grazie ai periodici aggiornamenti, consentirà a policy e decision maker di avere un solido riferimento per comprendere a fondo come le attività legislative e tecniche in materia di efficienza energetica degli edifici si evolvono nel tempo e influenzano le dinamiche di uno dei mercati più importanti per il sistema Paese”, sottolinea in nota il presidente del Cti Cesare Boffa.
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