- La California vuole sfruttare il bacino idrico di San Vincente per lo stoccaggio di energia solare.
- L’energia accumulata durante il giorno consentirebbe di alimentare delle turbine idroelettriche di notte.
Nella contea di San Diego, in California, è in corso la valutazione di un progetto volto a sfruttare il bacino idrico di San Vincente per lo stoccaggio di energia solare. Potrebbe volerci una decina d’anni, ma se tutto andrà liscio, grandi tubi sotterranei collegheranno il primo bacino a un altro più piccolo, a una maggiore altitudine. Durante il giorno, l’energia solare pomperà l’acqua dal basso verso l’alto. Al tramonto, gli operatori apriranno una valvola e la forza di otto milioni di tonnellate di acqua – che ricadranno a valle attraverso gli stessi tubi – azionerà delle turbine in grado di generare 500 megawatt di elettricità per un massimo di otto ore. Una quantità di energia sufficiente per alimentare circa 130mila case.
Si tratterebbe di una sorta di “batteria ad acqua” che potrebbe aiutare a risolvere il problema dell’intermittenza legato allo sfruttamento delle fonti energetiche rinnovabili. È una tecnologia conosciuta col nome di pompaggio idroelettrico ed è già utilizzata in quaranta siti sparsi sul territorio statunitense. Alcuni impianti, costruiti per immagazzinare l’energia nucleare, risalgono addirittura agli anni Settanta e Ottanta. L’Inflation Reduction Act, firmato dal presidente Biden ad agosto e definito come “la più importante legislazione per il clima nella storia del Paese”, potrà contribuire ad accelerare lo sviluppo di nuovi progetti.
Leggi anche: Gli Stati Uniti annunciano mezzo milione di nuove stazioni di ricarica per i veicoli elettrici
La mitigazione dell’impatto ambientale
Sono al vaglio anche altre strategie per affrontare il fenomeno dell’intermittenza delle rinnovabili, dallo sfruttamento delle batterie delle auto elettriche private all’utilizzo dell’energia in eccesso per produrre idrogeno. Il pompaggio idroelettrico presenta indubbiamente dei vantaggi. Prima di tutto, consente lo stoccaggio di grandi quantità di energia: l’impianto di San Vincente immagazzinerebbe all’incirca la stessa elettricità delle batterie di 50mila vetture Tesla model 3 long range.
Secondo Malcolm Woolf, presidente della National Hydropower Association, le innovazioni tecnologiche consentono di progettare impianti molto più modesti rispetto al passato, riducendone l’impatto ambientale. Kelly Catlett, dell’organizzazione American Rivers, ha però spiegato alla NPR che ogni progetto dev’essere valutato singolarmente: lo sfruttamento di bacini esistenti è senz’altro da preferire rispetto alla costruzione di nuove dighe che andrebbero ad alterare il corso dei fiumi e la salute degli ecosistemi.
Per ricevere quotidianamente i nostri aggiornamenti su energia e transizione ecologica, basta iscriversi alla nostra newsletter gratuita
e riproduzione totale o parziale in qualunque formato degli articoli presenti sul sito.