La transizione energetica è un percorso articolato che vedrà diverse accelerazioni e come tale diversificazione e neutralità tecnologica ci potranno rendere più resilienti. In questo scenario i green gas possono giocare un ruolo centrale soprattutto per la competitività dell’industria italiana che è molto presente in un comprato che si può facilmente convertire all’uso dei gas verdi come biogas e biometano.
“La crisi attuale ha dimostrato la fragilità del sistema energetico europeo da questa crisi dobbiamo riprendere e rilanciare le nostre politiche economiche” commenta Marta Bucci direttore generale Proxigas nel corso della XIV Conferenza nazionale per l’efficienza energetica a cura degli Amici della Terra. “Dobbiamo diversificare il nostro sistema energetico. Il green gas in questo scenario devono avere uno spazio. Il biometano ad esempio” continua la Bucci “dobbiamo sostenerlo e promuoverlo anche negli usi finali cosa che alcuni divieti che sono stati imposti come quelli verso i motori endotermici o in prospettiva le caldaie impediscono. Dobbiamo recuperare una neutralità tecnologica che connetta tutti i vettori”.
Neutralità tecnologica e filiera industriale italiana guardando ai green gas
Un approccio questo dei green gas che trova una struttura industriale italiana prontà e che può rappresentare un concreto risparmio per i cittadini che vedrebbero riattualizzare tecnologie già in uso con un combustibile sostenibile. “Le stazioni di servizio di gas GPL e GNL rappresentano una infrastruttura che ha valore e che senza ulteriori investimenti può dare un contributo alla decarbonizzazione“, spiega a Canale Energia Andrea Arzà presidente di Assogasliquidi. “Se non si cambia la visione ideologica diventa difficile affrontare con pragmatismo le scelte politiche”.
Biometano una concreta risposta all’autonomia energetica del Paese
Il biometano non è solo una risorsa sostenibile, rappresenta anche un potenziale concreto a supporto della autonomia energetica italiana, come spiega Mario Farina di A2A: “Si stima che si possa arrivare a 6 miliardi di m3 che equivale al 9-10% della importazione. Non dimentichiamo che già oggi l’Italia è tra i primi produttori di biogas. Si tratta di impianti che possono facilmente essere convertiti in biometano”.
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