- L’Osservatorio FER di Anie rivela che da gennaio a giugno 2022 le rinnovabili hanno accumulato 1.211 MW di nuova potenza installata.
- La produzione di energia è però leggermente calata anche a causa della siccità che ha messo a dura prova le centrali idroelettriche.
In un contesto delicato come quello attuale, le rinnovabili non si arrestano: nel primo semestre del 2022 si registra un totale cumulato di 1.211 MW di nuova potenza installata, che corrisponde a un incremento del 168 per cento rispetto allo stesso periodo del 2021. Lo rivela l’Osservatorio FER (acronimo di fonti energetiche rinnovabili) di Anie sulla base dei dati forniti da Terna.
I dati relativi ai singoli segmenti
In particolare, prosegue la crescita del fotovoltaico con 1.061 MW di potenza connessa (+193% rispetto al primo semestre del 2021). In tutte le regioni si riscontra un andamento positivo: Basilicata, Sicilia, Sardegna e Valle d’Aosta sono quelle che hanno assistito al maggior incremento rispetto ai primi sei mesi dell’anno scorso, mentre in valore assoluto si sono distinte Lazio, Lombardia e, di nuovo, la Sicilia.
L’eolico si attesta sui 123 MW di nuova potenza installata (+66% rispetto al 2021). Solo in Puglia si registra una tendenza crescente rispetto allo scorso anno, ed è proprio lì che sono stati realizzati cinque impianti di taglia superiore a 1 MW. Quattro di essi sono localizzati nella provincia di Foggia e hanno una potenza complessiva di 71,2 MW; il quinto, da 30 MW, è invece offshore a Taranto.
L’idroelettrico può vantare 27 MW di nuova potenza connessa (+72%). Tuttavia, dal punto di vista della produzione di energia, ha garantito un apporto minore rispetto a fotovoltaico ed eolico a causa della siccità che ha interessato il nostro paese nell’arco di tempo considerato.
Anche per questo motivo, nel primo semestre 2022 le FER hanno prodotto 52,3 TWh contro i 59,7 TWh del primo semestre 2021, arrivando a coprire solamente il 33 per cento del fabbisogno elettrico nazionale (in calo rispetto al 39 per cento).
Bisogna velocizzare gli iter autorizzativi
Il segmento del fotovoltaico residenziale sta reggendo anche per via dell’elevato prezzo dell’energia elettrica, che spinge il consumatore a garantirsi un maggior grado di autonomia energetica. Risulta invece più statico il comparto degli impianti utility-scale, cioè nell’ordine dei GW: “La situazione attuale imporrebbe un maggior grado di concretezza nell’emanare i pareri relativi agli iter autorizzativi di tali impianti”, suggeriscono gli esperti di Anie rinnovabili.
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