L’efficienza energetica delle abitazioni è sempre più al centro dell’attenzione dei cittadini e dei media.
In Europa si sta discutendo la direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia, nota anche come EPBD; di fatto, si va verso una stretta sugli edifici meno efficienti come risposta alla crisi climatica.
La motivazione è da ricercarsi nel fatto che gli edifici sono causa del 40% delle emissioni climalteranti. L’obiettivo è dunque di ridurre al minimo il numero di abitazioni con prestazione energetica sotto la classe D. Diventa quindi sempre più necessario conoscere lo stato di prestazione energetica del proprio edificio e affidarsi a esperti per ottimizzarne l’efficienza energetica.
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Come scegliere l’esperto di gestione energia
Per ottenere una valutazione dello stato di efficienza energetica di un’abitazione o di un edificio, il primo passo da compiere è quello di effettuare una diagnosi energetica sulla base dalla quale sia possibile ottenere un certificato di prestazione energetica, il cosiddetto APE. In passato ci sono state molte polemiche sulla effettiva capacità e preparazione dei tecnici preposti a rilasciare tali dichiarazioni in quanto si era venuto a creare un mercato a ribasso con prestazioni energetiche talvolta non adeguatamente attendili.
Oggi, effettuare una simile analisi ha una valenza del tutto diversa visti gli obiettivi europei di abbattimento delle emissioni, pertanto è importante rivolgersi a figure formate con attestati oggettivi che ne dimostrino l’affidabilità operativa come i cosiddetti “EGE”, tecnici che vantano la certificazione di Esperto in Gestione Energia.
Si tratta di una figura professionale certificata in conformità alla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17024.
“Con la pubblicazione della legge n.4 del 14 gennaio 2013 “Disposizioni in materia di professioni non organizzate” viene riconosciuto e regolamentato lo svolgimento di tutte quelle professioni per le quali non vige una disciplina specifica e non vi è l’obbligo di iscrizione ad albi, ordini o collegi” spiega Giuseppe Mangiagalli, responsabile certificazione del personale ICMQ ”La legge offre la possibilità di certificare, come atto volontario, i professionisti che svolgono attività per le quali sono state pubblicate norme tecniche UNI di qualifica delle competenze. La certificazione deve essere emessa da un ente terzo e indipendente accreditato, come ICMQ, al fine di garantire l’affidabilità e l’imparzialità di tutto il processo di valutazione”.
Perché certificarsi EGE
Stando ai dati Accredia, in Italia ci sono 1.674 Esperti in Gestione dell’Energia. Per effettuare le certificazioni, Accredia riconosce solo 16 enti in tutto il paese tra cui appunto ICMQ.
Nel complesso, la certificazione rappresenta un biglietto da visita importante. Stando a quanto riporta la stessa Accredia da un’indagine sugli esperti accreditati, il 48% degli EGE evidenzia un aumento della reputazione professionale grazie all’accreditamento. Il 32% ritiene di ottenere una maggiore visibilità sul mercato mentre l’11% afferma di avere anche un accrescimento delle competenze. Per il 10% si tratta di una facilitazione nell’accesso alle gare d’appalto.
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