È tornato a Roma l’appuntamento con mcTer, l’evento organizzato dall’Ordine degli Ingegneri per approfondire diverse tematiche di attualità. La discussione di quest’anno si è concentrata su cogenerazione, generazione distribuita, efficienza energetica, trattamento delle emissioni e idrogeno.
L’evento si è svolto nella facoltà di ingegneria della Sapienza, dove oltre al convegno principale è stata allestita anche una parte espositiva, con la presenza dei principali azionisti di mercato.
“La cogenerazione è sinonimo di efficienza energetica”
Si dice che il futuro sia l’energia rinnovabile e, secondo le statistiche entro il 2050 l’88% dell’approvvigionamento energetico mondiale dovrebbe provenire da queste fonti. Tuttavia, con l’aumento della quota di rinnovabili nella produzione di energia elettrica, aumenterà la volatilità del sistema. Ed è qui che, secondo Marco Golinelli, direttore di Italcogen, entrerebbe in gioco la cogenerazione, quale soluzione per il bilanciamento.
Per cogenerazione si intende la produzione combinata di energia elettrica e termica a partire da un’unica fonte di energia primaria. Un impianto di cogenerazione, dunque, riesce a fornire sia elettricità che calore, garantendo una migliore resa energetica rispetto alle due produzioni separate.
“La cogenerazione è ricchezza e sviluppo. È sinonimo di efficienza energetica”, ha dichiarato Golinelli.
Energia e materie prime critiche: come superare la dipendenza dai paesi terzi
La transizione ecologica passa anche attraverso un ripensamento del sistema con cui ci procuriamo le materie prime critiche, ad oggi indispensabili per qualsiasi oggetto tecnologico. L’estrazione della maggior parte di queste, infatti, dipende da paesi che non sempre si adeguano agli standard ambientali europei. Come possiamo fare? Alberto Tremolada, di E.R.M.A (European Raw Materials Alliance), ha presentato una soluzione.
“Innanzitutto è importante allungare il ciclo di vita degli apparati tecnologici. Poi, se il caso lo permette, si possono utilizzare materiali meno qualificati rivestendoli con materiali più pregiati. Dobbiamo cercare di diffondere, inoltre, la cultura del re-manufacturing: il processo con cui le aziende recuperano i prodotti vecchi, li sistemano e li introducono di nuovo nel mercato”, ha spiegato Tremolada.
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