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Da sinistra Gilberto Dialuce (Mise), Francesco Vetrò (Gse), Agnese Cecchini (Canale Energia)

Promuovere l’efficienza energetica negli immobili può favorire grossi risparmi agli italiani, incrementare la qualità di vita dell’inquilino e migliorare il decoro urbano. Innanzitutto, perché l’energia più pulita ed economica è quella che non si consuma. Poi, perché abitare in una casa sicura e di qualità può ridurre il peso dei costi sociali sulla collettività. A riprova dell’importanza della riqualificazione edilizia del vetusto parco immobiliare italiano è la centralità nella bozza del Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec) inviata a Bruxelles.

Questi i temi al centro del convegno “Prima la casa. Contro la povertà energetica” promosso stamane nella sede del Gse dall’Alleanza contro la povertà energetica e da Prima la Casa.

Efficienza energetica nella governance nazionale ed europea

Migliorare le prestazioni energetiche dell’edificio permette di migliorare la qualità di vita del povero energetico. “Il compito del Gse è quello di assistere i cittadini”, ha evidenziato in apertura del convegno il presidente Francesco Vetrò, e “di creare le condizioni per lo sviluppo sostenibile del Paese”. La “parte più ambiziosa del Pniec”, ha rimarcato Luca Benedetti del Gse, riguarda il target di 9,4 Mtep per il risparmio di energia fissato tra il 2020 e il 2030, il “70 per cento dovrà arrivare dal residenziale e dal terziario”.

La povertà energetica in Europa tocca 50 milioni di famiglie e in Italia 2,2 milioni di abitanti. Per “combattere la povertà energetica non bastano i meccanismi di bonus ma bisogna intervenire sui consumi di energia”, ha spiegato Gilberto Dialuce, DG della Direzione generale per il mercato elettrico, le rinnovabili e l’efficienza energetica, il nucleare al Mise. Il Pniec prevede “dei bonus per ridurre la spesa delle famiglie”, politiche per ridurre la spesa degli utenti, tra cui “la riduzione dell’accisa e una tassazione agevolata” e l’ “efficientamento dell’edilizia popolare”. Misure approvate dalla Commissione Ue che dovranno trovare concretezza nel prossimo triennio. Inoltre, Dialuce ha confermato il lancio di un Osservatorio nazionale sulla povertà energetica, come previsto dal Pniec, che comprenderà soggetti come Istat e Arera e potrebbe aprirsi alle associazioni dei consumatori, per prima Adiconsum.

Il valore dell’immobile

Chi vuole acquistare una casa è sempre più attento che sia anche energeticamente efficiente. Riuscire a possedere un immobile, però, è sempre più difficile: “Anche il bravo commercialista fatica a calcolare la tassazione sulla casa”, ha commentato Gian Battista Baccarini di Federazione italiana agenti immobiliari professionali, ed “è difficile avere il netto dell’investimento iniziale”. I dati dell’Osservatorio immobiliare del settore urbano della Fiaip mostrano che l’80 per cento degli italiani è proprietario d’immobile e che il settore immobiliare incide per il 20 per cento sul Pil nazionale. È il quinto anno consecutivo in cui aumentano le compravendite grazie ai tassi di interesse ai minimi storici, ai rendimenti finanziari a segno meno, ai più immobili all’asta e alle locazioni brevi.

Gli strumenti per migliorare l’efficienza energetica delle case

Come riuscire, dunque, a incrementare l’efficienza energetica dell’immobile? Innanzitutto partendo dalla formazione dell’amministratore di condominio quale leva per la cultura dell’efficienza tra i singoli utenti, ha commentato Renato Cremonesi di Cremonesi Groupleva. Alcune imprese vogliono aiutare il cittadino a orientarsi tra gli strumenti di finanziamento esistenti. Genera Group illustra alle famiglie che vivono in condominio le diverse possibilità di cessione del credito, come spiegato da Filippo Ghirelli. Auxilia finance fa consulenza del credito gratuita per individuare l’investimento ideale alla riqualificazione edilizia: “Vogliamo promuovere un cambiamento culturale di ricorso al credito“, ha evidenziato Alessandro Bonucci. Enel X sta spingendo la ristrutturazione usando, come spiegato da Simone Benassi, strumenti più o meno consolidati. Tra quelli più innovativi c’è l’indice che misura il grado della circular economy dell’edificio o il demand/response, meccanismo con cui il singolo utente può offrire nuovi servizi alla rete elettrica sfruttando la colonnina di ricarica intelligente della e-car. Progetti innovativi che sposano la visione della smart city proposta da Luigi Gabriele di Adiconsum in cui le case sono stampate in 3D e si vive in spazi urbani dove la qualità dell’abitazione sposerà sempre di più la qualità urbana.

Progetti futuri

Per spingere la riqualificazione energetica del parco immobiliare italiano “stiamo mettendo a punto metodologie automatizzate per la standardizzazione e la suddivisione in classi degli edifici”, ha dichiarato Iliaria Bertini dell’Enea. Inoltre, “ci stiamo concentrando sull’aggregazione della domanda” e sulla “condivisione dei dati per favorire le decisioni dei policy maker”.

Gli operatori sono attenti alla riqualificazione dell’esistente e al superamento delle difficoltà riscontrate sul campo: “C’è una legge sul consumo di suolo” ma ne manca una “sulla ricostruzione“, ha evidenziato Paolo Righi di Fiaip.

Per fare il salto di qualità “serve una regia che metta a sistema tutte le varie misure di sostegno per aumentare l’efficienza energetica e combattere la povertà energetica”, ha commentato Pierpaola Pietrantozzi di Adiconsum. A farle eco il presidente dell’associazione consumatori nel suo discorso conclusivo, Carlo De Masi, ricordando come prevenire e contrastare la povertà energetica sia possibile adottando una strategia preventiva e sinergica: “Serve sinergia fra consumatori, istituzioni, aziende per informare e formare e rendere consapevoli i consumatori”, ha commentato. L’obiettivo, ha concluso De Masi, è di presentarsi al Governo con una strategia risolutiva e propositiva che riunisca progetti come l’Alleanza per la povertà energetica e Prima la casa.

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