L’efficienza energetica è un caposaldo della transizione ecologica, ma a parte nelle nostre abitazioni, come attuarla nelle infrastrutture energivore delle nostre città, quali ad esempio gli ospedali?
Attraverso l’innovazione del processo gestionale, come hanno spiegato Nicoletta Gozo, coordinatrice del progetto Pell e responsabile roll-out tecnologico e Fabio Moretti, responsabile scientifico del progetto Pell sviluppato da Enea nel suo ruolo di Agenzia per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile. Sono intervenuti ieri 25 ottobre, al Convegno “Digitalizzazione ed efficientamento gestionale delle infrastrutture pubbliche strategiche”, tenutosi presso la Camera di Commercio di Roma e organizzato da Assistal – Associazione nazionale costruttori di impianti servizi di efficienza energetica ESCo e facility management ed Enea.
Ad aprire il Convegno il presidente di Assistal, Angelo Carlini che ha dichiarato: “La collaborazione pluriennale di Assistal ed Enea iniziata con la progettazione della piattaforma Pell, applicata all’infrastruttura della Pubblica Illuminazione e proseguita con lo sviluppo di un data model per il censimento dei dati strategici degli edifici scolastici e delle strutture ospedaliere, è un ulteriore passo del percorso più ampio che intende attribuire un ruolo primario all’efficienza energetica. Gli eventi degli ultimi anni ci hanno dimostrato che la conoscenza del nostro patrimonio immobiliare e infrastrutturale esistente è un punto di partenza imprescindibile per raggiungere gli obiettivi di competitività, decarbonizzazione e autonomia energetica, nonché di contenere la spesa energetica di imprese, famiglie e della Pubblica Amministrazione”.
Il progetto Pell di Enea
Il progetto Pell – Public energy living lab nasce nel 2019 e si sviluppa con l’obiettivo di promuovere un sistema di raccolta, organizzazione, gestione, elaborazione, valutazione e monitoraggio dei dati di identità e di consumo delle principali infrastrutture strategiche ed energivore urbane.
Il progetto Pell, partito dall’infrastruttura dell’illuminazione pubblica come funzionale all’avvio di processi di riorganizzazione urbana in chiave smart city, è stato sviluppato quale strumento operativo del progetto “Lumière”, framework per lo sviluppo di un modello di management efficiente ed efficace della pubblica illuminazione. Successivamente, il progetto ha sviluppato una piattaforma di monitoraggio e valutazione dell’impianto e delle sue prestazioni.
Costituito da una piattaforma informatica è alimentato da una serie di dati (data model), risultato di un lavoro di condivisione con i principali stakeholder coinvolti nel processo di gestione dell’infrastruttura. È stata impostata per rispondere alla logica di gestire in forma digitale le principali infrastrutture pubbliche energivore.
Pell costituisce sia una piattaforma nazionale di organizzazione e monitoraggio di dati strategici delle principali infrastrutture urbane, che uno strumento di supporto per la Pubblica Amministrazione ai fini del processo gestionale dell’infrastruttura.
L’obiettivo della piattaforma Pell
La piattaforma gestisce dati statici e dinamici con l’obiettivo di fornire una valutazione costante e dinamica tanto dello stato dell’impianto quanto delle sue prestazioni funzionali, energetiche ed economiche. È strutturata per operare in due fasi distinte: una fase statica appunto e una fase dinamica, che tra loro si differenziano per la tipologia e metodologia del dato raccolto.
La fase statica è relativa ai dati di identità dell’infrastruttura (censimento), mentre la fase dinamica è relativa al monitoraggio dinamico del funzionamento dell’infrastruttura.
Il funzionamento della piattaforma
Il funzionamento della piattaforma implica la realizzazione da parte della PA del censimento secondo il data model Pell (https://geodati.gov.it) e l’adozione di smart meter sui quadri elettrici per consentire il monitoraggio dei consumi.
Pell offre diversi servizi a diverse categorie di utenti tra cui: amministrazioni locali e centrali, gestori, operatori settoriali, governance e cittadino.
La piattaforma è di tipo smart city as-a-service, la cui architettura definisce il recupero dei dati da diverse infrastrutture e gestori e la creazione di una serie di servizi per gli utenti finali.
I vantaggi del suo utilizzo
Le Amministrazioni che aderiscono a Pell avranno la possibilità di giungere ad una conoscenza puntuale e standardizzata del livello tecnologico, qualitativo e prestazionale delle infrastrutture.
Il ruolo della piattaforma Pell negli edifici scolastici
Eduardo Accetta, amministratore delegato di Soluxioni Srl, gestore della piattaforma Ares – Anagrafe dell’edilizia scolastica, ha parlato dell’idea progettuale Pell “Edifici sezione scuole”, nata per promuovere un sistema di raccolta, organizzazione, gestione e monitoraggio dei dati di identità e di consumo dell’infrastruttura scolastica.
Il suo funzionamento parte dalla compilazione del censimento del sistema edificio-impianto, secondo il data model Pellbuilding, e il successivo caricamento sulla piattaforma; dopodiché l’utente potrà visionare lo stato di fatto del sistema edificio/impianto e disporre i Kpi (Key performance indicators) di prestazione. L’adesione al progetto da parte degli Enti locali permetterà di avere una conoscenza standardizzata del livello tecnologico, qualitativo e prestazionale delle infrastrutture e inserisce la scuola in un eventuale progetto di comunità energetica.
La scheda dati e la sua integrazione con Ares
In merito al Pell “Edifici sezione scuole”, Enea ha strutturato la scheda censimento in tre sezioni: sezione anagrafica, sezione edificio-impianto e sezione di risposta sismica. Nella definizione della scheda, sono emerse delle similarità tra la scheda Pell scuole e l’anagrafica di Ares, che permetterebbero di evitare la duplicazione nella richiesta dei dati verso gli Enti locali.
L’applicazione di Pell alle strutture ospedaliere
Alessio Zanetti, direttore sviluppo commerciale e innovazione di Gemmo, partner industriale per la riqualificazione energetica e la garanzia del risparmio energetico del patrimonio immobiliare, ha illustrato il mondo delle strutture ospedaliere e la loro complessità.
“Sono delle strutture complesse ed estremamente energivore, si pensi che un ospedale equivale a duemila case; inoltre, le strutture ospedaliere necessitano di manutenzione costante essendo vetuste e poco sostenibili. L’82% delle costruzioni è stato realizzato prima del 1990, il 58% prima del 1970. Si stima che il Sistema sanitario nazionale sia responsabile del 4% di tutte le emissioni nazionali di CO2 e la sanità è il principale consumatore elettrico del settore pubblico”.
La difficoltà di avere delle banche dati disomogenee
La classificazione delle infrastrutture ospedaliere in base alla sismica, alle caratteristiche impiantistiche e strutturali è disomogeneo: tra Asl, distretti, presidio ospedalieri, policlinici universitari e centri trapianti, esistono 1.911 anagrafiche. Inoltre, ci sono 32 soggetti aggregatori, tra cui Consip, a gestirli e una miriade di operatori economici a gestire e raccogliere i dati relativi al sistema edificio-impianto secondo il proprio modello gestionale.
Dunque, il punto di partenza deve necessariamente essere un censimento e un’anagrafica tecnica, come i modelli statici di conoscenza del patrimonio, per poter avere una visione uniforme ed efficiente degli asset strategici nazionali.
Grazie al modello Pell, è stato possibile fare una fotografia dinamica dell’infrastruttura e puntare ad ottenere una mappatura universale delle infrastrutture, valutandone le prestazioni dal punto di vista tecnologico ed energetico e poterle censire.
“Abbiamo quindi elaborato una scheda di censimento degli ospedali suddividendola per classi, che sono: l’anagrafica (dati catastali, anno di costruzione, settore e reparti), le centrali tecnologiche, gli impianti, i sistemi di controllo, le apparecchiature elettromedicali e la classe edificio-padiglioni (volumi e superfici). Tra le finalità dei test preliminari della scheda censimento, c’è quella di ricevere feedback dai compilatori, come le ESCo, e di far emergere le criticità. Ci siamo concentrati in particolare modo sull’ospedale di Monselice (PD); tra i risultati positivi del test, c’è il fatto che la scheda offra una buona descrizione dei sistemi censiti. Tra le criticità invece, l’elevata mole di dati richiesti e la difficoltà a reperirne degli altri”.
Con gli stessi obiettivi del progetto Pell si è mossa Engie Italia, che come riferimento per testare la scheda originale, ha preso il Policlinico Umberto I di Roma, il più grande ospedale d’Europa per area occupata, ben 40 ettari, 20 padiglioni e 872 posti letto. Tra i servizi gestiti da Engie, attraverso contratto Consip Mies 1 vi sono: il servizio energia per la climatizzazione invernale e il servizio tecnologico per l’efficientamento energetico.
Ha dichiarato Silvano Bocci, technical e proposal director, Energy solutions – PA&B2T proposal, Engie Servizi: “Mentre prima veniva adottata una scheda generale, otto schede per le centrali tecnologiche e una scheda per ogni singolo padiglione, per un totale di 43 componenti da tenere in considerazione, ora invece, dalle precedenti quasi mille informazioni richieste si è giunti a circa la metà. Infatti, secondo la nuova scheda di riepilogo dati, oltre ad essersi ridotto il numero di schede, si sono ridotti i costi di manutenzione e di impegno di risorse per la raccolta dei dati, passate da due tecnici per 15 giorni a due tecnici per dieci giorni”.
“Il punto di forza di Pell per noi, conclude Bocci, è stata la definizione di una metodologia standardizzata per il censimento del sistema edificio-impianto, mentre una debolezza è costituita dal fatto di dover coinvolgere numerosi soggetti e dai tempi elevati per la compilazione dei dati richiesti”.
Asset management & tools per i servizi di efficientamento energetico in ambito ospedaliero
Come ha spiegato Federica Arata, responsabile coordinamento convenzioni Consip e contratti nazionali direzione commerciale e sviluppo di Siram Veolia: “Un asset è un oggetto che abbia un valore tecnico ed economico che può essere un palazzo, un reparto, un piano o una sonda. È caratterizzato da diverse gerarchie, su di esso sono vengono attivati dei processi di gestione e ogni asset ha la sua storia”.
“L’asset management, continua Arata, è importante per soddisfare le esigenze dei clienti aumentando il patrimonio gestito e migliorando la performance manutentiva. Fondamentale, alla luce della definizione fornita sopra, è dunque avere una standardizzazione dei dati, visto che ha un’anagrafica unica all’interno di cui viene inserito”.
Attraverso l’asset management system Ams – Analitycs, maintenance e technical review si può avere un supporto nelle decisioni di investimento sugli asset e nella gestione delle risorse con indicatore chiave di prestazione, oltre che nella gestione della manutenzione degli asset.
L’anagrafica tecnica dell’asset si basa sull’attività di censimento dei dati che vengono successivamente elaborati sulla base della scheda Pell ed è completamento integrata con Ams. Questo servizio è progettato con specifiche personalizzate sul patrimonio immobiliare ed impiantistico ad uso ospedaliero, che permettono la gestione integrata delle informazioni per il singolo asset.
Alcune proposte per l’efficienza energetica degli immobili e del territorio
La spesa annua complessiva della PA per commodities e servizi energetici, sui quali impatta l’efficienza energetica, è pari a 10.700 milioni di euro e, l’erogato tramite Consip nel 2021 è stato di circa 3.200 milioni, pari a quasi il 30%. Il risparmio potenziale potrebbe ammontare ad un miliardo e 100 milioni, da conseguire attraverso nuovi investimenti da realizzare ed esternalizzare e la riduzione della spesa corrente.
Maurizio Ferrante, responsabile Divisione sourcing energia building management e Mepa di Consip ha parlato dei contratti Epc (Energy performance contract), dove il fornitore si obbliga a realizzare degli interventi integrati finalizzati alla riqualificazione energetica. Nel modello Epc, i pagamenti sono effettuati a fronte dei risparmi conseguiti, grazie al miglioramento dell’efficienza energetica.
Attraverso la Convenzione Mies e il Servizio Energia, è stato avviato l’efficientamento energetico con un risparmio energetico di 1.270.606 tonnellate di CO2.
“Consip sta inoltre sperimentando un prototipo di smart contract, dove si annulla la necessità di controllo da parte dell’amministrazione. Questa sperimentazione ha portato ad un risparmio significativo in termini sia gestionali, che economici. Ciò che abbiamo potuto verificare è che è possibile già oggi gestire automaticamente un contratto”.
Infine, Consip attraverso degli Accordi quadro, come ad esempio il Geip 1 realizza interventi di riqualificazione energetica e adeguamento normativo, con i vantaggi di erogare un servizio di illuminazione pubblica efficiente, di avere conseguenze positive sui bilanci delle PA e ottenere il miglioramento della qualità degli interventi.
Tra le leve di evoluzione strategica che Consip individua per risparmiare sulla spesa annua complessiva della PA vi sono: la promozione di iniziative a supporto delle Amministrazioni nella gestione contrattuale, l’introduzione di Accordi quadro, l’utilizzo del partenariato pubblico privato e l’ampliamento dell’offerta di beni e servizi presenti negli attuali bandi Mepa (Mercato elettronico della PA).
Per ricevere quotidianamente i nostri aggiornamenti su energia e transizione ecologica, basta iscriversi alla nostra newsletter gratuita
e riproduzione totale o parziale in qualunque formato degli articoli presenti sul sito.