Efficienza energetica, gli incentivi ancora validi fino alla fine dell’anno

Dall’Ecobonus al Bonus Domotica, una panoramica dei principali strumenti per trasformare la propria casa in un green building

Il mercato globale degli edifici sostenibili supererà quota 500 miliardi di euro entro la fine dell’anno corrente, secondo quanto riportato da Precedence Research. È per questo che si può parlare di una vera e propria “green building mania”.

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Green buildings e resilient design

“Un edificio, per essere sostenibile, deve consumare poca energia e poca acqua, essere progettato secondo i princìpi dell’economi circolare, utilizzare fonti energetiche rinnovabili e, di conseguenza, ridurre al minimo le emissioni nocive”, spiega Ilaria Beretta, coordinatrice dell’Alta Scuola per l’Ambiente presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. “Questa tipologia di strutture sarà sempre più importante perché il settore residenziale, a livello europeo, è responsabile del 20 per cento delle emissioni totali di gas serra”.

Un’altra tendenza che si sta diffondendo è quella del “resilient design”, una modalità di progettazione che punta a rendere gli edifici più durevoli e adattabili alle mutevoli condizioni climatiche, grazie, per esempio, all’impiego di materiali resistenti alle inondazioni e all’installazione di impianti energetici capaci di funzionare durante le interruzioni della rete.

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L’elenco degli incentivi

A questo punto, non resta che domandarsi: quali sono gli incentivi ancora in vigore, in Italia, per aumentare l’efficienza energetica e idrica delle abitazioni? Esaminiamo di seguito i principali strumenti che resteranno a disposizione dei cittadini almeno fino alla fine dell’anno.

  1. Ecobonus: è uno degli incentivi principali per la riqualificazione energetica degli edifici esistenti. Consiste in una detrazione fiscale che può variare dal 50 all’85 per cento delle spese sostenute, a seconda del tipo di edificio, della sua localizzazione e della tipologia di intervento. Gli interventi ammissibili includono l’acquisto e posa in opera di finestre comprensive di infissi, l’installazione di collettori solari e la sostituzione degli scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore.
  1. Superbonus: è un incentivo che offre una detrazione fiscale del 70 per cento sulle spese sostenute fra gennaio e dicembre 2024 per interventi di riqualificazione energetica e adeguamento sismico degli edifici (che scenderà poi al 65 per cento nel 2025, a eccezione degli interventi attuati dalle onlus e di quelli realizzati nei territori terremotati). Per beneficiare del Superbonus, è necessario soddisfare i requisiti tecnici stabiliti dalla legge e raggiungere determinati obiettivi di miglioramento energetico. Gli interventi ammissibili includono l’isolamento termico, la sostituzione degli impianti di riscaldamento e l’installazione di impianti fotovoltaici.
  1. Bonus Ristrutturazione: si tratta di un beneficio fiscale che consente di ottenere una detrazione fiscale del 50 per cento sulla spesa sostenuta per i lavori di ristrutturazione degli immobili, e rappresenta anche un’alternativa al Bonus Facciate, che non è stato prorogato nel 2024. L’importo massimo della detrazione che può essere richiesta è di 96mila euro, e le nuove modalità di erogazione di questo bonus prevedono anche la possibilità di sfruttare la cessione del credito. Fra i lavori consentiti, rientrano la rimozione dell’amianto dalle zone contaminate, la sostituzione di infissi per porte e finestre, l’installazione di impianti fotovoltaici e le misure di mitigazione dell’inquinamento acustico.
  1. Conto Termico 2.0: incentiva interventi per l’incremento dell’efficienza energetica e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili per impianti di piccole dimensioni. I beneficiari sono costituiti principalmente dalle pubbliche amministrazioni, ma anche da imprese e privati, come si legge sul sito del GSE. Mette a disposizione 900 milioni di euro l’anno, non è soggetto a scadenza e non prevede una detrazione fiscale, bensì un contributo a fondo perduto. Consente, fra le altre cose, la sostituzione di sistemi di climatizzazione invernale con impianti a pompa di calore, l’installazione di collettori solari e di nuovi scaldabagno.
  1. Bonus mobili ed elettrodomestici: è una detrazione IRPEF per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici, destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione. Può beneficiare della detrazione chi acquista entro il 31 dicembre 2024 mobili ed elettrodomestici nuovi (di classe non inferiore alla classe A per i forni, alla classe E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie, alla classe F per i frigoriferi e i congelatori) e ha realizzato interventi di ristrutturazione edilizia a partire dal primo gennaio dell’anno precedente a quello dell’acquisto dei beni. È valido anche per l’acquisto di condizionatori. 
  1. Bonus Domotica: permette di usufruire di una detrazione fiscale del 65 per cento delle spese sostenute, a partire dal primo gennaio 2022, per l’acquisto e l’installazione di impianti domotici e tecnologie di Building Automation, fra cui sistemi di controllo dell’illuminazione, sistemi di videosorveglianza e termostati intelligenti.
  1. Bonus acqua potabile: segnaliamo anche questo per sottolineare che, anche se non è stato prorogato per il 2024, la speranza è che possa essere riproposto in futuro. Il suo obiettivo era quello di aiutare le famiglie a ridurre l’inquinamento domestico e, nello specifico, il consumo di plastica. Prevedeva infatti delle agevolazioni per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica alimentare. 
  1. Finanziamenti e agevolazioni regionali: alcune regioni e Comuni offrono ulteriori incentivi per la riqualificazione energetica degli edifici. Questi possono variare notevolmente in base alla località; quindi, è utile verificare le opportunità disponibili presso gli appositi uffici regionali o comunali.

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Nata in provincia di Sondrio, ha studiato a Milano e Londra. Giornalista pubblicista, si occupa di questioni legate alla crisi climatica, all’economia circolare e alla tutela di biodiversità e diritti umani.