Il progresso dell’efficienza energetica globale previsto per il 2024, misurato dal tasso di variazione dell’intensità energetica primaria, dovrebbe registrare un debole miglioramento di circa l’1%. Si tratta dello stesso tasso relativo allo scorso anno, circa la metà del tasso medio con riferimento al periodo 2010-19. Negli ultimi anni si sono verificate ampie differenze regionali, ma nel 2024 le disparità sono state minori. Lo rivela il nuovo rapporto dell’Iea, Energy Efficiency 2024.
Se i miglioramenti dell’intensità nelle economie avanzate hanno rallentato, al contrario, i progressi in molte economie emergenti e in via di sviluppo sono rimasti stabili o sono aumentati. Si prevede infatti che gli investimenti in efficienza aumenteranno di circa il 60% in Africa, di circa il 40% in Medio Oriente e di circa il 20% in America centrale e meridionale.
Elettrificazione ed efficienza tecnica per migliorare l’efficienza energetica: le previsioni
Accelerare lo sviluppo dell’efficienza energetica può fornire la copertura di oltre il 70% del calo previsto nella domanda di petrolio e del 50% della riduzione nella domanda di gas attesa entro il 2030. Nel primo caso, secondo gli scenari proposti, le riduzioni associate al petrolio deriverebbero in gran parte da guadagni in termini di efficienza tecnica, come il miglioramento nei consumi dei veicoli e dall’elettrificazione, incluso il passaggio ai veicoli elettrici. La riduzione della domanda di gas naturale, correlata all’efficienza, sarebbe garantita in gran parte da misure come l’isolamento termico degli edifici e l’elettrificazione del riscaldamento.
Nel percorso allineato al raggiungimento di emissioni nette pari a zero entro il 2050, le previsioni dell’Iea attestano che miglioramenti dell’efficienza energetica possono portare a oltre un terzo di tutte le riduzioni delle emissioni di CO2 da qui al 2030. Ciò comporta la necessità di accelerare l’elettrificazione e di migliorare l’efficienza tecnica. Dal 2010 al 2022, i miglioramenti nell’intensità energetica hanno contribuito a una riduzione cumulativa delle emissioni globali di circa 7 Gt. Entro la fine dell’anno corrente, si prevede che gli investimenti in efficienza continueranno ad aumentare di circa il 10% in Cina, così come nella più ampia regione Asia-Pacifico, mentre quelli nelle economie avanzate rimarranno in gran parte invariati.
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927 miliardi di euro negli ultimi 5 anni per l’efficienza
L’analisi riferisce che i governi che rappresentano oltre il 70% della domanda energetica globale hanno implementato nel 2024 nuove politiche di efficienza, oppure le hanno aggiornate. L’UE ha revisionato le normative per raggiungere un patrimonio edilizio a zero emissioni entro il 2050, comprese misure per promuovere la ristrutturazione degli edifici esistenti. La Cina ha rivisto gli standard sugli elettrodomestici e rafforzato gli obiettivi nazionali per l’efficienza, e gli Stati Uniti hanno inasprito i propri standard di risparmio di carburante per i veicoli pesanti.
Lo scorso anno, a livello globale, i governi hanno stanziato oltre 55 miliardi di euro per misure di efficienza negli edifici e circa 42 miliardi di euro per veicoli a basse emissioni. Ciò porta i finanziamenti totali per l’efficienza stanziati dai governi, negli ultimi cinque anni, a oltre 927 miliardi di euro: “Tuttavia, l’implementazione delle politiche deve accelerare per migliorare i progressi dell’efficienza energetica e allinearsi alle ambizioni climatiche globali” commenta l’Iea. Ad esempio, a livello mondiale, circa la metà della superficie di pavimento di nuova costruzione non è ancora coperta da requisiti di efficienza e le normative in vigore variano notevolmente tra i Paesi in termini di portata e rigore. Analogamente, solo tre motori elettrici industriali su cinque in uso a livello globale sono coperti da standard minimi di prestazione energetica.
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