Efficienza energetica e innovazione digitale per una transizione di successo

In un contesto in rapida evoluzione, la figura dell’energy manager diventa sempre più importante: ecco quanto emerso alla conferenza annuale della FIRE.

Si è svolta oggi, 30 novembre, presso il Palazzo delle Stelline di Milano, la conferenza Enermanagement 2023 della Federazione italiana per l’uso razionale dell’energia (FIRE).

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L’introduzione a cura di Dario Di Santo, direttore della FIRE © Elisabetta Scuri/Canale Energia

L’incontro ha rappresentato l’occasione per fare il punto riguardo alle politiche europee di interesse per il settore, dal pacchetto Fit for 55 al piano REPowerEU, dall’Agenda 2030 dell’ONU alla tassonomia europea, fino alla Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD). Altre direttive importanti riguardano le fonti rinnovabili (RED), l’efficienza energetica (EED) e la prestazione energetica degli edifici (EPBD).

Gli obiettivi dell’Energy Efficiency Directive (EED)

“In questo quadro, emerge una forte spinta verso la decarbonizzazione. In particolare, la EED prevede una riduzione dei consumi finali dell’11,7 per cento rispetto allo scenario del 2020 (obiettivo ben più ambizioso del 2 per cento fissato in precedenza). Prevede anche un obbligo del 3 per cento di riqualificazione in NZEB o ZEB per tutto il patrimonio edilizio pubblico e obbliga le imprese con consumi annui oltre i duemila tep ad adottare un sistema di gestione dell’energia. Il principio energy efficiency first assume contorni molto più definiti, e c’è grande attenzione alla povertà energetica. Queste le parole di Dario Di Santo, direttore della FIRE.

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Decarbonizzazione fa rima con digitalizzazione

“Gli obiettivi europei per noi si traducono nel Piano nazionale integrato energia e clima (PNIEC), il quale prevede che al 2030 sarà necessario ridurre i consumi nel settore industriale di 2,1 Mtep”, ha spiegato Mario Borgarello, responsabile gruppo efficienza energetica dell’RSE. “In questo contesto, quasi tutti i settori industriali hanno percepito la digitalizzazione come un’opportunità. Proposito della prossima Industria 5.0 sarà coniugare gli obiettivi di innovazione digitale e transizione energetica”.

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L’intervento di Mario Borgarello, responsabile gruppo efficienza energetica dell’RSE © Elisabetta Scuri/Canale Energia

Un questionario sottoposto a circa trecento aziende manifatturiere ha rivelato come gli interventi volti alla digitalizzazione abbiano comportato una riduzione dei consumi di energia elettrica nel 50 per cento dei casi e una riduzione di consumi di energia termica nel 40 per cento dei casi. Tuttavia, c’è ancora un notevole margine di intervento, soprattutto nell’ambito delle piccole imprese. “Transizione verde e transizione digitale trasformeranno la società, ma serve un’adeguata definizione delle politiche di supporto”, ha concluso Borgarello.

I vantaggi degli Energy Management Systems

L’implementazione iniziale di un Energy Management System (EMS), stando a un’analisi dell’Energy&Strategy del Politecnico di Milano, può portare a notevoli risparmi energetici, prima attraverso l’adozione di misure a basso costo che si concentrano principalmente sul miglioramento dei processi e poi attraverso modifiche tecnologiche, tipicamente più costose, che possono portare in breve tempo (tre-quattro anni) a risparmiare fino al 30 per cento del proprio consumo energetico.

Energy Management Systems
I vantaggi degli Energy Management Systems © Elisabetta Scuri/Canale Energia

Ecco perché, in prospettiva futura, si attende una crescente diffusione di piattaforme digitali “intelligenti” che, oltre a monitorare i dati energetici, abbiano anche funzionalità predittive grazie al contributo dell’intelligenza artificiale. Due esempi sono la piattaforma ROSE di Maps Group e il software CloE di Energy Team.

Il ruolo dell’energy manager nel percorso di transizione energetica

In un contesto in cui transizione energetica e digitalizzazione vanno di pari passo, il ruolo dell’energy manager (EM) assume ancora più rilevanza. “Riteniamo che questa figura sia fondamentale all’interno del percorso di transizione energetica e decarbonizzazione delle aziende. È l’eroe/eroina di cui abbiamo bisogno, che può aiutarci a superare una sfida epocale come questa. L’azione dell’energy manager va però supportata da un inquadramento adeguato delle persone all’interno delle organizzazioni”, ha dichiarato Jacopo Romiti, Energy Efficiency Specialist della FIRE.

Sono state 2.269 le nomine totali nel 2022 (10 per cento donne). Nell’ultimo triennio il numero di nomine è calato, soprattutto a causa della riduzione dei consumi energetici. Anche la forte diminuzione dei soggetti volontari ha avuto un peso. Gli EM nominati nella PA continuano a essere pochi, solo 166 nel 2022, e continuano ad avere uno scarso impatto sulle scelte dell’ente che li nomina. Eppure, la presenza di un EM facilita l’accesso agli incentivi ed è quindi utile che la sua presenza sia rafforzata. Il suo ruolo sarà fondamentale anche alla luce dei nuovi obblighi introdotti dalla EED rifusa.

Energy manager
Qualche dato sugli energy manager in Italia © Elisabetta Scuri/Canale Energia

Le aspettative per il futuro e il premio assegnato dalla FIRE

Dall’indagine della FIRE sulla situazione degli energy manager nel 2023 (che ha coinvolto 123 professionisti, di cui 80 interni) emergono anche buone notizie: la maggioranza degli EM intervistati percepisce l’importanza del proprio ruolo come crescente e partecipa alle scelte della direzione in merito alle sfide di carattere energetico. La maggioranza prende parte all’attività di diagnosi energetica. Le principali aspettative per il futuro consistono in: percorsi formativi specifici, budget annuale da gestire in autonomia, controlli e sanzioni per chi non procede alla nomina, allargamento della sfera di competenza dell’energy manager anche agli aspetti legati a sostenibilità e decarbonizzazione.

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In conclusione, l’indagine ha evidenziato un crescente riconoscimento del ruolo dell’energy manager e, parallelamente, la necessità di un’evoluzione della sua figura dal punto di vista normativo, retributivo, gestionale e delle responsabilità. Nel corso della giornata, sono stati assegnati anche i premi energy manager 2023. Sul podio: Roberto Gerbo (energy manager – Provincia italiana dell’Istituto delle piccole sorelle dei poveri), Luca Migliari (energy manager – Università degli studi di Cagliari), Roberto Sannasardo (energy manager – Regione Siciliana).


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Nata in provincia di Sondrio, ha studiato a Milano e Londra. Giornalista pubblicista, si occupa di questioni legate alla crisi climatica, all’economia circolare e alla tutela di biodiversità e diritti umani.