Un naturale processo di lavorazione derivante dalla cottura della pietra e un naturale ciclo di vita. Così viene prodotta la calce, la “regina” dei materiali green per le finiture della casa alla base di stucchi, intonaci e pitture.
Mix di pietra, acqua e fuoco, una volta applicata sui muri (interni ed esterni) è in grado di assorbire la CO2 emessa in fase di cottura dei ciottoli grazie ad una reazione chimica di superficie. Mentre i ciottoli cuociono lentamente in altoforno per circa una settimana, il carbonato di calcio e il carbonato di magnesio si liberano dell’anidride carbonica in essi contenuta e determinano un calo di peso della pietra. Dopo aver spento la calce viva con l’acqua, c’è la fase di stagionatura (che dura 2 anni e avviene in buche a cielo aperto) dalla quale si ottiene il grassello di calce (comunemente calce).
Nonostante la sua storia sia molto antica e parta dalle più antiche case adoperate dall’uomo costruite in argilla, questo materiale sostenibile rappresenta anche il futuro dell’edilizia: è alla base di intonaci resistenti che promettono ambienti sani e privi di umidità. “Grazie alla passione e alla dedizione di alcuni professionisti, è ancora oggi disponibile nel pieno rispetto della tradizione edilizia e decorativa italiana, basti pensare all’uso che se ne fece sia durante l’Impero romano che nel Rinascimento. Particolarità di questi stucchi e il loro essere completamente privi di agenti chimici”, ha commentato in una nota Maurizio Crasso, Responsabile della divisione Sandtex di Harpo.
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