Dare nuova linfa e nuovo vigore al settore pubblico e privato. Questo l’intento di My Share, la piattaforma di equity crowdfunding dedicata al mondo della green economy, in generale, e dell’efficienza energetica, in particolare. Ce ne parla Claudio Bruno, Esperto in Gestione dell’Energia e Amministratore Unico di Kairos ingegneria Srl.
Dove affondano le radici dell’iniziativa?
My Share è nata lo scorso marzo come società partecipata da Kairos ingegneria Srl, attiva nell’ambito dell’efficienza energetica, e da Valore Associati, studio di commercialisti con sede a Lanciano (CH). L’obiettivo è stato quello di creare uno strumento di finanziamento alternativo che i professionisti del settore energetico – Energy Manager, EGE ed ESCo – possano utilizzare per proporre soluzioni di finanziamento ai propri clienti, sia del comparto pubblico che di quello privato. La volontà è quella di indirizzare lo strumento soprattutto verso i settori dell’efficienza energetica e delle rinnovabili.
Perchè proprio l’equity crowdfunding?
L’equity crowdfunding è una tipologia di raccolta fondi che, fino a poco tempo fa, era riservata solo alle start up innovative. La legge N. 33 del 24 marzo 2015 ha esteso questa tipologia di finanziamento anche alle Pmi innovative, enti definite nella stessa norma secondo criteri di “innovatività” meno restrittivi rispetto a quelli imposti per le sturt up. La tipologia di finanziamento, tra le più complesse se paragonata alle altre forme di crowdfunding, necessita dell’autorizzazione di CONSOB Spa. Dal punto di vista autorizzativo non esistono distinzioni, si possono finanziare progetti di ogni genere: Obama ha sfruttato il crowdfunding (non equity) per la propria campagna elettorale e diverse sono state le iniziative nel campo dell’ICT realizzate tramite questa “colletta istituzionalizzata”.
Il progetto rischia di appesantire ulteriormente le lungaggini burocratiche della PA?
Dal punto di vista burocratico, il progetto è segnato da complessità e semplificazioni. Se un soggetto privato vuole realizzare un progetto nel settore energetico può farlo promuovendo una PMI innovativa o una start up innovativa, che propone il progetto sul portale. La filosofia e l’obbligo del crowdfunding è quella di tutelare al massimo l’investitore, che tramite il portale può verificare tutte le informazioni e le attività previste per il progetto, essendo lo stesso pubblico e corredato di tutte le informazioni tecniche, economiche e finanziarie per garantire la massima chiarezza e trasparenza all’investitore. Questo potrebbe essere inteso come una “necessaria” complessità. La semplificazione è insita nella semplicità dello strumento informatico, che si deve usare per la sottoscrizione del progetto stesso.
Gli Esperti in Gestione dell’Energia e gli Energy Manager potranno ritagliarsi un ruolo strategico con My Share?
Gli EGE e gli EM potrebbero essere coinvolti in duplice maniera: oltre a proporre questa modalità di finanziamento a enti pubblici e privati, potrebbero loro stessi essere coinvolti nella parte tecnica del progetto da inserire sul portale. In questo modo l’investitore avrà a disposizione informazioni complete e di professionalità, elementi fondamentali per attirarne l’attenzione e per convincerlo a partecipare al progetto.
Quali sono le speranze per il successo dell’iniziativa?
Ad oggi molti comuni hanno aderito al Patto dei Sindaci e hanno redatto Piani d’Azione per l’Energia Sostenibile (SEAP), documenti che spesso giacciono nei cassetti delle amministrazioni comunali sostanzialmente a causa delle enormi difficoltà nel superare la “barriera finanziaria”. La formula del crowdfunding può facilitare la realizzazione di questi piani. I dati aggregati a livello mondiale della raccolta fondi tramite queste piattaforme hanno registrato per il 2013 una raccolta di 6,2 miliardi di dollari, cfra che per il 2014 è salita a 16 miliardi e per il 2015 è stimata di circa 34 miliardi. Ci auguriamo di contribuire a diffondere tale modalità anche in Italia, ed in modo specifico nel settore di nostra competenza, che è il mondo dell’energia.
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