L’Ufficio studi Gabetti, insieme a Gabetti lab, ha condotto una ricerca su 138 condomini sull’impatto economico ed energetico degli incentivi fiscali (Ecobonus, Sismabonus, Superbonus 110%) oggetto di cessione del credito.
Da questa indagine sono emersi sia l’effettivo impatto dell’efficientamento energetico sugli edifici analizzati che l’importo effettivamente remunerato dallo Stato e infine l’effetto sulle emissioni di CO2 in atmosfera. Nel complesso è l’isolamento termico l’azione più richiesta seguita da un adeguamento del sistema di climatizzazione.
Un impegno che se portato avanti nel complesso degli edifici in classe F e G presenti sul territorio italiano, specifica lo studio di Gabetti lab, con un salto medio di 3,2 classi energetiche porterebbero a una riduzione delle emissioni di CO2 potenziale di circa il 50%. Stiamo parlando di 80 Milioni di Tonnellate CO2/anno. Un risultato che ci avvicinerebbe alla sfida europea al 2030.
L’impatto di efficienza energetica su 138 condomini analizzati da Gabetti lab
Il campione di analisi nel complesso guarda a 3.820 unità immobiliari che hanno deliberato interventi di efficientamento energetico, usufruendo dei vantaggi fiscali dell’Ecobonus. Dall’indagine di Gabetti emerge come l’isolamento termico delle superfici opache verticali, orizzontali e inclinate (cappotto termico) che interessano l’involucro degli edifici, sia l’azione su cui si impegna la quasi totalità dei fondi (125.095.424 euro). Circa 5% del totale (pari a 7.153.657 euro) invece ha riguardato gli interventi di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernali (generatori di calore).
Per quanto riguarda i vantaggi fiscali, rispetto al campione, 85 condomini pari a 2.617 unità immobiliari, fruiranno dell’estensione del beneficio fiscale del Superbonus 110%, mentre la restante parte (53) fruirà dell’Ecobonus 65%.
L’importo totale dei lavori deliberati è di 138.487.563 euro, di cui una quota residua del 5% ha riguardato opere non legate a efficientamento energetico.
Ecobonus 65% vs Superbonus 110% efficacia dei bonus
Dei condomini analizzati 53 hanno beneficiato dell’Ecobonus al 65% (1.203 unità immobiliari) mentre 85 condomini (2.617 unità immobiliari) sono rientrati nel Superbonus 110%. Per il 110% il 21% è riuscito a beneficiare di un credito d’imposta al 100%: questo significa che il residuo da pagare sarà pari a zero. Segue il 46% del campione i cui progetti hanno generato un credito d’imposta che oscilla tra il 96 e il 99%, mentre il restante 24% gode di un’aliquota tra il 91% e il 95%.
Modalità di rientro delle spese sostenute
Sul fronte della modalità di pagamento, sommando i lavori per tutti i 138 condomini, è prevista una cessione del credito di imposta pari a 123.559.652 euro, con un residuo a carico del condominio pari a 14.927.911 euro. In termini percentuali, significa una cessione complessiva dell’89% degli importi dei lavori.
Dal confronto di Gabetti lab emerge il vantaggio fiscale del Superbonus, rispetto a quello dell’Ecobonus. Nonostante la complessità degli interventi, che possono prevedere una quota di ristrutturazione edilizia o in alcuni casi superare i massimali previsti per l’applicazione del 110%.
“In riferimento al Superbonus, nonostante un’aliquota indicativa di rimborso pari al 110% dei lavori effettuati, non sempre i condomini riescono a ottenere una detrazione integrale delle spese sostenute”, specifica nella nota Alessandro De Biasio, amministratore delegato di Gabetti lab. “Nella percentuale maggiore di casi analizzati, il 46%, l’importo detraibile varia tra il 96% e il 99%. Questo perché i progetti possono essere di natura complessa e insieme agli interventi ‘trainanti’ e ‘trainati’ prevedere interventi che godono di incentivi con aliquote minori, come la ristrutturazione edilizia che continua a godere di un’aliquota al 50% e il rifacimento delle facciate che è al 90%. Inoltre, talvolta possono essere superati i massimali previsti per ogni intervento, determinando quindi una quota residua a carico del condominio” .
Effetti concreti sul risparmio energetico degli edifici
Su 74 ( 2.302 unità immobiliari) dei 138 condomini è stata effettuata un’analisi sull’efficientamento energetico
E’ stato valutato un abbattimento del fabbisogno energetico medio stimato è del 53% dell’isolamento termico, mentre la percentuale di risparmio energetico medio stimata è del 48%. A confermare questi valori positivi, il salto di classe energetica medio che è stato stimato intorno a 3,2.
Effettiva anche la riduzione del consumo di gas il cui abbattimento è stato stimato del 37% di mc di gas con una riduzione dei costi annuali di utilizzo del gas che, per i 74 edifici del campione, è stimata al 43%. A migliorare è anche il rendimento medio stagionale del rapporto tra calore fornito dalla caldaia e energia consumata. Dall’analisi dei dati si nota che, se ante-operam questo rapporto è pari all’82%, con gli interventi di ristrutturazione energetica si arriva al 106%. Questo, avrà un impatto notevole in termini sia di risparmio economico in bolletta e nei costi condominiali, sia di incremento del valore di mercato dell’immobile.
La trasmittanza termica infine è migliorata sulle diverse strutture rispettivamente di:
- strutture opache verticali (pavimenti): 83%
- strutture opache orizzontali o inclinate (coperture): 84%
- strutture opache orizzontali o inclinate (pavimenti): 85%
- chiusure apribili e assimilabili (serramenti): 75%
Risparmio di Co2 con un’estensione della misura su tutta Italia previsto da Gabetti lab
Secondo lo studio di Gabetti lab il risparmio di emissioni di CO2 che per i 74 condomini analizzati è stimato intorno al 51%.
Nel complesso dal centro studi emerge come se i bonus a disposizione fossero utilizzati da tutti i circa 11 milioni di edifici classificati nelle classi energetiche F e G di Italia, con lavori che raggiungano un salto medio di 3,2 classi energetiche porterebbero a una riduzione delle emissioni di CO2 potenziale di circa il 50%.
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