Viaggiare nella natura ammirando il mare e farsi cullare dalle sue onde, non è sempre il modo migliore per rispettare l’ambiente. Che sia su un ricco yacht o in una più accessibile crociera il turismo può danneggiare le nostre risorse ambientali. Un ruolo su questo lo giocano le navi da crociera che nel tempo hanno aumentato le loro dimensioni e a mole di persone in essa trasportate.
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Secondo gli esperti di Transport & Environment (T&E), queste navi hanno raddoppiato le loro dimensioni in circa 24 anni. “Se continueranno a crescere a questo ritmo – spiega Carlo Tritto, Sustainable Fuels Manager di T&E Italia – nel 2050 le più grandi navi da crociera potrebbero raggiungere le 345.000 tonnellate di stazza lorda, quasi otto volte più grandi del Titanic”.
La nave da crociera più grande: la Icon of the Seas
L’attuale nave da crociera più grande del mondo, la Icon of the Sea, con oltre 7600 passeggeri, fanno sembrare lo storico Titanic con i suoi 2500 passeggeri poco più di un peschereccio di lusso.
Con le dimensioni delle navi da crociera aumentano le emissioni
Un’eccessiva diversificazione dell’offerta rende le navi da crociera fonte di consumi e di sprechi.
Tra il 2019 e il 2022, le emissioni di CO2 delle navi da crociera in Europa sono aumentate del 17% nonostante la pandemia di COVID-19, e le emissioni di metano sono aumentate del 500%.
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“Le navi da crociera di oggi, e in prospettiva ancora più quelle di domani, fanno sembrare il Titanic una barchetta da pesca” – spiega nella nota stampa sul report prodotto Carlo Tritto “Solo qualche settimana fa il gruppo Carnival ha commissionato a Fincantieri la costruzione di tre nuove navi da crociera, le più grandi che il costruttore abbia mai messo in cantiere. Ma come per le auto che diventano sempre più grandi, è necessario chiedersi quanto ancora possano crescere questi giganti del mare. Il business delle crociere è il settore del turismo in maggiore crescita e le sue emissioni stanno rapidamente sfuggendo di mano”.
D’altronde la crociera per quanto mantenga un’immagine di vacanza di lusso, sta diventando una scelta di vacanza mainstream per i paesi sviluppati. Nel 2024 si prevede che quasi 36 milioni di vacanzieri viaggeranno in crociera.
Aspetti energetici, tra GNL o biocarburanti
Limitando la visione solo agli aspetti energetici secondo lo studio di T&D la risposta degli armatori verso il GNL non rappresenta una strada realmente efficace per abbattere le emissioni. L’affermazione del centro studi è data dal fatto che per quanto il GNL emetta meno inquinanti locali e meno CO2, rilascia però metano in atmosfera. Questo è un gas serra di oltre 80 volte più potente della CO2. Le strutturali perdite di metano dai motori a GNL rendono queste navi più dannose per il clima rispetto ai carburanti navali tradizionali.
Ad oggi le navi alimentate a GNL rappresentano il 38% degli ordini globali di navi da crociera.
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Per questo per Tritto gli “E-fuels sono l’unica soluzione sostenibile e scalabile per decarbonizzare le attività marittime”. Insieme a carburanti sintetici, o e-fuels, derivati da idrogeno verde.
- E-fuels potrebbero alimentare quasi il 4% della navigazione europea nel 2030.
- I carburanti sintetici potrebbero alimentare quasi il 4% della navigazione europea nel 2030, secondo un recente studio di T&E.
Inoltre la limitata disponibilità di e-fuels e le relative infrastrutture di stoccaggio non dovrebbero rappresentare un elemento troppo problematico per le navi da crociera, sottolinea T&E, poiché navigano su rotte molto programmabili, rendendo prevedibili e relativamente facili da pianificare le esigenze e i tempi di rifornimento.
E-fuels un vantaggio economico
Secondo lo studio il passaggio ai carburanti verdi potrebbe essere anche finanziariamente vantaggioso per gli operatori crocieristici. In vista anche delle sanzioni progressivamente crescenti previste a partire dal 2025 dal Regolamento FuelEU Maritime per l’uso dei carburanti navali più inquinanti. Per questo navigare solo con combustibili fossili sarà del 13% più costoso nel 2030 rispetto a miscelare il 4% di metanolo sintetico (e-metanolo) nel mix di carburante.
L’aumento di costo associato ad una navigazione con combustibili fossili rispetto alla miscelazione di e-fuels potrebbe raggiungere oltre il 30% nel 2040 e l’80% nel 2050.
Altra fonte di risorse per la transizione potrebbe essere rappresentata anche dalla tassazione sui carburanti che al momento non c’è.
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