Pnrr

Ricavi per 24 miliardi euro per la filiera dell’illuminazione in Italia grazie al Pnrr nel quinquennio 2021-2025. È il quadro che emerge dalla ricerca che Assil – Associazione nazionale produttori illuminazione, in collaborazione con Assoluce, ha commissionato a Energy & Strategy del Politecnico di Milano.

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Pnrr e scenari per il settore luce

La ricerca delinea gli scenari che le soluzioni di smart lighting e gli smart street services possono generare non solo per l’economia nazionale, ma anche per l’occupazione, il comfort e benessere di chi abita o lavora negli edifici privati e pubblici, e sull’ambiente con l’abbattimento stimato in circa un milione di tonnellate di CO2. Edilizia residenziale, hotel, uffici, ospedali, scuole, musei, stazioni, industria, illuminazione pubblica sono gli ambiti dove sono stati applicati tre diversi parametri per delineare altrettanti tipi di scenario.

  • Scenario prudenziale, a partire dagli investimenti attesi nel mercato e con un tasso di ristrutturazione dello 0,8% per l’edilizia privata e una ridotta propensione alla spesa da parte della PA.
  • Scenario accelerato, con una propensione agli interventi in illuminazione da interni attorno al 16% annuo, in linea con gli ultimi sei anni; quindi fuori dagli obiettivi Pniec ma con un incremento dei tassi di ristrutturazione nel terziario che passa dallo 0,8% al 2,4%e, nel pubblico, con una crescita annuale degli investimenti attesi di circa il 9,8%.
  • Scenario ultrafast in cui i target normativi sono raggiunti con un tasso di ristrutturazione pari al 4% per gli edifici del terziario e una parte significativa delle risorse Pnrr produce un aumento del 15% rispetto allo scenario accelerato. Per l’illuminazione esterna, infine, questo terzo scenario prevede investimenti pari a un punto percentuale in più dello scenario base.

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Ricadute positive e riduzione emissioni

L’analisi stima che i ricavi complessivi per la filiera dell’illuminazione, sia di interni che dell’esterna pubblica, per il quinquennio 2021–2025, possano essere compresi tra i 22,7 e i 25,4 miliardi di euro. Nello scenario ritenuto più probabile, quello ultrafast, i ricavi cumulati del quinquennio ammontano a 24 miliardi.

Sulla scorta dell’incremento dei volumi attesi, è previsto un aumento dei dipendenti impiegati nella filiera e il comparto stima nel quinquennio di riferimento la creazione di circa 5/6.000 nuovi posti di lavoro. Anche la fiscalità complessiva ne beneficerà, con un gettito Iva e Ires compreso tra i 5,3 e i 5,9 miliardi. Nello scenario ritenuto più probabile il gettito complessivo per lo Stato di circa 5,6 miliardi, con un incremento del 30%. Gli investimenti previsti da ciascuno dei tre scenari consentiranno una riduzione delle emissioni tra le 930.000 e 1.020.000 ton/annue di CO2, circa l’1,5% del taglio di emissioni che l’Italia si è posto come target con il pacchetto Fit for 55.

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