C’è tempo fino all’11 settembre (ore 23.59) per esprimere la propria idea rispetto la proposta di “Contratto tipo di rendimento energetico o di prestazione energetica (Energy Performance Contract) per gli edifici pubblici” e i relativi allegati.
Si tratta di un contratto tipo che l’Autorità Anticorruzione mette a disposizione per agevolare PA e imprese. L’azione rientra in quanto previsto dall’articolo 222, comma 2, del decreto legislativo n. 36 del 31.03.2023 recante il nuovo Codice dei contratti pubblici, a garanzia della promozione dell’efficienza e della qualità dell’attività delle stazioni appaltanti.
Cosa prevede il contratto tipo di rendimento energetico o di prestazione energetica per gli edifici pubblici
Il contratto in questione è studiato per rispondere all’esigenza di addurre implementazioni volte a migliorare la prestazione energetica degli edifici favorendo un risparmio energetico ed economico. Prevede che ci sia il pagamento del servizio di prestazione energetica, e include un’eventuale fornitura di una o diverse tipologie energetiche e l’adeguamento/sostituzione degli impianti.
Il pagamento avverrà grazie proprio al risparmio ottenuto che andrà a remunerare gli investimenti effettuati e i costi operativi.
Cosa prevede il nuovo Codice rispetto i contratti di prestazione energetica
L’articolo 200 del nuovo Codice si riferisce specificatamente ai “contratti di rendimento energetico o di prestazione energetica”. Secondo tale articolo “i ricavi di gestione dell’operatore economico sono determinati e pagati in funzione del livello di miglioramento dell’efficienza energetica o di altri criteri di prestazione energetica stabiliti contrattualmente, purché quantificabili in relazione ai consumi”.
Tale miglioramento di efficienza energetica deve essere “verificata e monitorata durante l’intera durata del contratto, anche avvalendosi di apposite piattaforme informatiche”.
Alla stesura del contratto hanno reso parte: ANAC, RGS ed ENEA, firmatari del predetto accordo, e gli altri partecipanti al tavolo inter-istituzionale per il PPP come l’Agenzia per la coesione territoriale, il DIPE, l’ISTAT, la Corte dei Conti, la Fondazione IFEL, l’Università Bocconi.
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