Adottare una visione olistica che consideri i sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore come una delle diverse tecnologie da “mettere a sistema” per promuovere una gestione efficiente dei consumi degli edifici. E’ questa, secondo il segretario di Assotermica Federico Musazzi, la carta vincente da giocare per dare una spinta propulsiva all’adozione di queste soluzioni nei condomìni serviti da impianto termico centralizzato, favorendo così l’adeguamento alle norme vigenti. A due anni dalla scadenza del termine per adempiere agli obblighi di legge, avvenuta il 30 giugno del 2017, stanno prendendo il via i controlli per verificare quanti edifici abbiano effettivamente installato queste soluzioni. Le sanzione previste per i proprietari degli immobili non in regola variano da 500 a 2.500 euro.
Di questi temi abbiamo parlato con Musazzi e con Alberto Spotti, membro della segreteria di Avr (associazione italiana costruttori di valvole e rubinetteria), che hanno spiegato a Canale Energia come l’installazione di questi sistemi possa rappresentare un input virtuoso per aprire la strada a eventuali percorsi di efficientamento di più ampio respiro sull’intero edificio.
Musazzi
Sono ancora molti gli edifici non in regola con la normativa? Ci sono realtà territoriali più virtuose di altre?
La situazione attuale è molto variegata. Ci sono delle regioni, come ad esempio la Lombardia, dove le installazioni di sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore sono iniziate prima dell’entrata in vigore degli obblighi di legge e per questo il numero degli edifici che hanno adempiuto a questi obblighi è superiore. Altre regioni invece, sono rimaste più indietro. Una delle criticità legate alla valutazione della situazione è legata alla mancanza ad oggi di un censimento puntuale su queste questioni. Noi come associazione di settore abbiamo cercato di promuovere una maggiore sensibilizzazione sull’importanza di adottare queste soluzioni, valorizzando i vantaggi in termini di efficienza energetica.
Come devono procedere concretamente i condomìni dotati di impianto di riscaldamento centralizzato per mettersi in regola con gli adempimenti previsti dalla normativa ed evitare le multe previste?
La prima cosa da fare è portare all’attenzione dell’assemblea condominiale il tema. L’input per l’adempimento agli obblighi dovrebbe venire dall’amministratore di condominio, ma dovrebbe essere allo stesso tempo stimolato anche dagli stessi condòmini. Un elemento che vale la pena sottolineare è il fatto che la semplice delibera dell’assemblea condominiale in cui si dà l’ok all’installazione di valvole termostatiche e sistemi di termoregolazione non è sufficiente. E’ necessario, per evitare le multe, realizzare l’intervento. Si tratta di operazioni che nella maggior parte dei casi non hanno un impatto significativo sull’edificio in termini di opere murarie. Inoltre i costi si ripagano nel breve termine.
Spotti
Quali caratteristiche tecniche è opportuno valutare nel momento in cui si installano delle valvole termostatiche? L’utente finale è abbastanza consapevole dei vantaggi legati all’uso di queste soluzioni?
Le valvole termostatiche sono dei prodotti che rispondono, per quanto riguarda le loro caratteristiche tecniche, a una serie di normative europee. Il livello medio dei prodotti disponibili sul mercato è abbastanza elevato. In generale l’utente finale percepisce l’adozione di queste soluzioni come un obbligo e non come un’opportunità per risparmiare. E’ necessario quindi fare una capillare opera di sensibilizzazione dell’intera filiera – dall’utente finale all’amministratore di condominio – per far passare il messaggio che si tratta si tecnologie che consentono un risparmio. Abbiamo avuto contatti con amministrazioni regionali per impostare un discorso che non ponga l’accento su eventuali multe da pagare, ma invece si concentri sulla promozione dei vantaggi generati dall’efficienza energetica.
Può darci un’idea dei risparmi che si possono avere?
Fornire dei numeri è estremamente difficile. Bisogna considerare infatti che il patrimonio edilizio italiano ha caratteristiche molto variegate a seconda del periodo in cui è stato realizzato.
un range di risparmio compreso tra
il 10 e il 30 %
Queste peculiarità strutturali ovviamente influiscono sulle prestazioni energetiche degli edifici e di conseguenza sui possibili risparmi che si possono ottenere a seguito dell’installazione di un sistema di termoregolazione e contabilizzazione del calore. Il nostro consiglio è quello di rivolgersi a un installatore o progettista che possa fare un’analisi della tipologia di edificio con dati precisi. In generale si può dire che ci può essere sicuramente un range di risparmio compreso tra il 10 e il 30 %, ma bisogna considerare le peculiarità dei singoli casi. Sicuramente i risparmi crescono se l’introduzione delle valvole si inserisce in un intervento più ampio di riqualificazione energetica generale dell’edificio.
Musazzi
E’ quindi opportuno considerare le potenzialità legate all’installazione di queste soluzioni anche come un input per promuovere eventuali interventi di qualificazione di più ampie dimensioni nell’edificio?
Questo tipo di interventi sono importanti perché modificano abitudini di uso degli utenti, migliorando la consapevolezza dell’importanza di una gestione efficiente dei consumi. In quest’ottica certamente possono rappresentare un driver per un intervento di riqualificazione di più ampio respiro.
A livello europeo due regolamenti hanno cambiato il settore: quello sull’ecodesign e quello sull’etichettatura energetica. Tra le misure previste dalle norme sulle etichettature c’è ad esempio la possibilità per i produttori di immettere sul mercato dei pacchetti combinati. Uno dei pacchetti che va per la maggiore è quello composto dal generatore, come ad esempio una caldaia a condensazione, e più sistemi di termoregolazione evoluta. Si tratta di un pacchetto pensato per le classi energetiche più elevate che sta cominciando a suscitare interesse sul mercato.
In generale a mio avviso la carta vincente da giocare per promuovere efficienza nel settore è l’adozione di una visione olistica e trasversale. Oggi non c’è un’unica soluzione che va bene dappertutto e che risolve tutti i problemi. Ma ci sono una serie di tecnologie che vanno messe a sistema per affrontare le criticità di un settore complesso come quello dell’edilizia.
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