Quello del 2023 è stato il giugno più caldo mai registrato a livello globale. A luglio, vaste regioni di Cina, Europa e Nordamerica sono state colpite da eccezionali ondate di calore che, come dimostrato da World Weather Attribution, sono dipese dal riscaldamento globale. Anche quest’anno preoccupano le conseguenze che temperature troppo elevate rischiano di avere in quelle zone e, in particolare, in Italia: è proprio nel nostro Paese che, nel 2022, si è registrato il maggior numero di decessi legati al caldo estremo. Di fronte a un simile scenario, la domanda di sistemi di raffrescamento non può che aumentare: come far fronte all’incremento di costi ed emissioni?
Le conseguenze delle ondate di calore nel mondo
Un quesito cui ha provato a rispondere un gruppo di esperti dell’Agenzia internazionale dell’energia (IEA). I dati che hanno preso in esame mostrano che il caldo estremo determina una maggiore domanda di condizionatori d’aria: temperature medie di 30 °C spingono le vendite settimanali a crescere del 16 per cento circa. Le ultime ondate di calore hanno spinto le ricerche correlate su Google ad aumentare del 25 per cento in tutto il mondo, rispetto alle medie registrate nell’ultimo decennio.
La domanda sta crescendo più rapidamente nelle economie emergenti e nei Paesi in via di sviluppo, dove gli utenti che possiedono condizionatori d’aria sono di meno. Negli Stati Uniti e in Giappone, oltre il 90 per cento delle famiglie dispone di un condizionatore, mentre nel Sud-est asiatico solo il 15 per cento dei nuclei familiari lo possiede. Percentuale che scende al 5 per cento in India e in Africa: dei 2,8 miliardi di persone che vivono nelle zone più calde del mondo, solo una su dieci dispone di opzioni di raffrescamento per la propria casa.
L’aumento della domanda globale di elettricità
Oltre a far fronte al fenomeno della povertà energetica, dunque, bisognerà fronteggiare le pressioni sulla rete elettrica. Il raffreddamento rappresenta circa il 10 per cento della domanda globale di elettricità, stando al nuovo rapporto sul mercato elettrico dell’IEA. Nei Paesi più caldi, può addirittura determinare un incremento dei consumi pari a oltre il 50 per cento in estate.
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In Texas, ogni grado di aumento della temperatura media giornaliera sopra i 24 °C comporta un aumento di circa il 4 per cento della domanda di elettricità. In India, un incremento del 2 per cento. Regioni che, insieme a Paesi come Brasile, Cina, Colombia, Giappone, Malesia e Tailandia, hanno assistito a picchi da record nella domanda estiva di elettricità. Il rischio è che si verifichino dei blackout, o che gli operatori si vedano costretti a fare nuovamente affidamento su vecchi impianti inquinanti per far fronte all’emergenza.
La digitalizzazione delle reti e l’uso di elettrodomestici smart
È per questo che il contributo dei consumatori diventa fondamentale. Sono chiamati, da un lato, a scegliere condizionatori efficienti: come dimostrato dall’IEA, non è detto che costino di più. E, dall’altro, sono chiamati a evitare gli sprechi di energia e a usarla in modo intelligente, anche grazie a forme di incentivazione. Proprio in Texas, per esempio, i cittadini hanno ricevuto degli incentivi per ridurre i loro consumi nei momenti di maggiore stress per la rete elettrica. La digitalizzazione delle reti e l’adozione di soluzioni volte a rendere le abitazioni sempre più smart – dagli elettrodomestici intelligenti alla programmazione della ricarica dei veicoli elettrici – giocherà un ruolo fondamentale in questo senso.
Il ruolo di efficienza energetica e progettazione urbana
Non è da trascurare, infine, la progettazione delle città, con un maggiore ricorso al verde urbano, e quella degli edifici: un corretto isolamento, infatti, è utile anche nei mesi caldi e non solo in quelli più freddi. All’impegno dei cittadini dovrà affiancarsi quello delle amministrazioni locali e della comunità internazionale. Non a caso, 45 governi di tutto il mondo, fra cui l’Italia, si sono accordati per raddoppiare, da qui al 2030, gli sforzi per potenziare l’efficienza energetica. Un accordo raggiunto nel mese di giugno all’ottava conferenza annuale dell’IEA sul tema.
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