Il coefficiente di temperatura è un elemento importante da prendere in considerazione per valutare la diminuzione della potenza dei moduli fotovoltaici dovuta all’aumento delle temperature. E di conseguenza “salvaguardare l’investimento di un impianto fotovoltaico”. A sottolinearlo è una nota di Panasonic che approfondisce il tema e descrive la sua best practice.
Cos’è il coefficiente di temperatura
Ma che cosa indica di preciso questo dato? Questo numero mostra la riduzione di potenza all’aumento di un grado della temperatura. Più basso è il coefficiente di temperatura, meglio è.
Coefficiente di temperatura: moduli cristallini VS eterogiunzione
Come spiega in una nota Panasonic, i moduli a eterogiunzione avrebbero “una perdita inferiore rispetto ai moduli fotovoltaici cristallini convenzionali. Il cui coefficiente di temperatura è generalmente più elevato”.
Cos’è l’eterogiunzione
L’eterogiunzione è in particolare la tecnologia che combina tecnologia cristallina e film sottile. “Nelle speciali celle solari Hit® (Heterojunction with instrinsic thin layer) – spiega l’azienda in nota – un wafer di silicio monocristallino sottilissimo è rivestito con uno strato di silicio amorfo ultrasottile (non drogato), combinando i vantaggi di entrambe le tecnologie fotovoltaiche, fra cui maggiore produzione anche ad alte temperature”.
Eterogiunzione ed efficienza
“Queste celle all’aumentare della temperatura perdono meno energia rispetto alle cristalline, con un maggiore rendimento misurato fino al 10%. Questo si riflette sul ritorno dell’investimento di un impianto fotovoltaico, sia in autoconsumo che in scambio sul posto”, si legge in nota.
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