La neutralità tecnologica può favorire lo sviluppo della competitività del Paese. In questo salvaguardare le filiere industriali ma anche la tutela intellettuale possono rappresentare una importante volano per la competitività come sottolinea Franco Cotana AD dell’Rse in un commento a margine della seconda giornata della XVI Conferenza degli Amici della Terra.
Ma non solo “Siamo impegnati con un accordo con l’INGV ad ampliare la mappa geotermica nazionale per favorire l’efficienza delle pompe di calore in maniera tale che utilizzando la bassa entalpia possano arrivare anche sei, sette volte l’efficienza attuale. Il che può far ridurre l’isola di calore delle città e preservare le facciate“.
Tra le tecnologie e le innovazioni le biomasse possono rappresentare una risorsa innovativa. ad esempio spiega Cotana nel uso dei biomateriali che accumulano CO2 all’interno degli edifici che “rappresentano uno storage di anidrite carbonica”. Ma anche tecnologie che con alcune accortezze a basso impatto economico permettono di abbattere le emissioni e i costi di intervento “magari anche salvaguardando il presidio delle aree interne e dei borghi”.
“Con Enea abbiamo ad esempio un accordo triennale per lo sviluppo di legno da idrogeno” sottolinea Cotana. L’obiettivo è realizzare idrogeno a meno di tre euro al kg. Il rapporto dovrebbe diventare da 12 kg di legno 1kg di idrogeno, la cui anidrite carbonica non viene reimmessa completamente in atmosfera ma nel terreno per arricchirlo. Un esempio di sinergia virtuosa tra Crea, Enea e Gse.
I certificati bianchi sono ancora uno strumento innovativo
Ancora oggi i certificati bianchi rappresentano uno strumento innovativo per agire “Ancora adesso il rapporto costo efficacia è superiore rispetto ad altri strumenti sperimentati a livello europeo” sottolinea Claudio Palmieri, energy manager Hera SpA.
Ora attenzione al prossimo decreto Aste. “Abbiamo fatto una proposta in tal senso cioè che la nuova liquidità generata dalle aste venga riversata in borsa” sottolinea Palmieri. “Se riusciremo a farlo funzionare come pensato, dal nostro punto di vista il meccanismo dei certificati bianchi potrà tornare al centro dei meccanismi internazionali”.
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Il teleriscaldamento tecnologia versatile
Una tecnologia consolidata su cui si può lavorare ancora molto in innovazione è il teleriscaldamento. Ad esempio usando meglio le fonti rinnovabili termiche e il recupero del calore di scarto “Per esempio sui data center” e le miniere urbane di calore come i sistemi di trattamento di acque reflue e le linee metropolitane come chiarisce ai microfoni di Canale energia Alessandro Cecchi, presidente di Airu. Infine può diventare un elemento di stoccaggio di energia termica.
Si potrebbe lavorare di più con le comunità locali e con il mondo consumeristico per far conoscere di più i vantaggi di questa soluzione, suggerisce Cecchi anche con gli stakeholder istituzionali in cui “ci possiamo proporre come potenziali risolutori di questione aperte su cui molto possiamo fare” conclude, nel video il commento completo.
Strumenti efficienti anche per contrastare la povertà energetica
“Come azienda ci stiamo impegnando per realizzare prodotti sempre più efficienti in modo da sostenere con una produzione dei consumi anche le persone in povertà energetica” sottolinea Giorgio Fontana, general manager Mitsubishi Electric Climatizzazione.
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