Gianfranco D’angelo, Marisa Laurito, Sergio Vastano, Sandra Milo … Sono alcuni degli interpreti dell’Ecorassegna presso l’Ecoteatro di Milano, che partirà il prossimo novembre presso la struttura di via Fezzan. Dal nome dell’iniziativa si intuisce l’idea, innovativa e rivoluzionaria, di voler unire l’arte teatrale a un approccio sostenibile: energia rinnovabile, zero rifiuti, biglietti dematerializzati e piantumazione di alberi per ridurre la CO2 sono il biglietto da visita de “Artisti per un mondo sostenibile 2019/2020″. Questo il titolo della manifestazione che ha come direttore del teatro Marco Daverio e direttore artistico Walter Palamenga. Anche gli attori lasceranno la loro “impronta ecologica”: parte dei compensi verranno utilizzati per adottare alberi nel Parco Nord di Milano.
I soggetti spazieranno da Marilyn Monroe a Federico Fellini, da Edoardo II alla commedia fino all’attenzione per le donne.
Abbiamo raggiunto Maria Grazia Vernuccio, che si occupa dell’organizzazione della rassegna, per approfondire alcuni aspetti di questa iniziativa.
Ha avuto un costo impegnativo adeguare ad un’impronta eco il teatro?
Il costo maggiore è stato l’acquisto di luci led per la sala e il palcoscenico. Poi incidono i costi gestionali: la fornitura di energia elettrica da fonti rinnovabili certificate, piantumazione nuovi alberi per compensare la CO2, prodotti per pulizie ecologici, biglietteria dematerializzata….
Ci sarà invece un risparmio di materie prime ed energetico?
Già la dotazione di luci led riduce di molto i costi della bolletta elettrica. Paghiamo meno della metà.
Grazie alla dotazione di luce al Led paghiamo meno della metà di energia in bolLetta
In pochi anni si rientra dell’investimento iniziale. Stiamo anche valutando l’istallazione di pannelli solari sul tetto per abbattere del tutto il costo energetico.
Avete incontrato difficoltà nel rendere così poco impattante la gestione del teatro?
Certo è un bell’impegno. Anche perché siamo i primi e ci tocca fare da apripista. Ma siamo gratificati dal ritorno del pubblico, che gradisce moltissimo. Prima di ogni spettacolo promuoviamo lo sviluppo sostenibile, e quando spieghiamo che parte del biglietto è destinato a piantare nuovi alberi in città parte un applauso incredibile.
Le amministrazioni locali sono coinvolte fattivamente, prestando attenzione e sostenuto, anche economicamente, il progetto? Avete avuto accesso a fondi regionali o europei?
La fase di avviamento del progetto è stata sostenuta da un contributo della Fondazione Cariplo e le prime mostre dedicate all’ambiente nello spazio espositivo sono stato finanziate dalla Comunità Europa tramite No Planet B – Fight Climate Change, un’organizzazione promossa dalla Fondazione Punto Sud. Faremo richiesta al Comune di Milano per i fondi a sostegno alle attività teatrali continuative. Il problema è che il nostro è un progetto talmente innovativo da non essere previsto nei bandi.
il nostro è un progetto talmente innovativo da non essere previsto nei bandi
Abbraccia due settori di intervento: cultura e ambiente. Non è facile far dialogare assessorati diversi. Insomma, c’è ancora molto da fare per sensibilizzare la politica sull’argomento, anche se devo dire che il Comune di Milano e il Municipio 6 hanno dimostrato molta partecipazione e interesse sull’argomento.
Pensa che i giovani, coloro che sarebbero i più interessati a sostenerne l’impegno, mostreranno interesse per l’iniziativa dell’Ecoteatro?
Lo spero. In fondo se facciamo tutto questo è per garantire un futuro alle nuove generazioni.
Prevedete di esportare questo approccio fuori da Milano? Avete ricevuto proposte di collaborazione?
Sì, certo. Siamo stati contattati anche da Roma e da Palermo. Alcuni titoli dell’EcoRassegna saranno da noi prodotti e/o coprodotti con modalità sostenibili e verranno proposti in tour ad altri teatri, così da far conoscere la produzione teatrale ad impatto zero ad altre realtà. In più, una compagnia di danza ci ha chiesto di rendere ecosostenibile la prossima produzione. Un balletto che debutterà il prossimo anno in un importante teatro milanese.
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