- Il 30 marzo si celebra la Giornata Internazionale Rifiuti Zero (International Day of Zero Waste), istituita dall’Onu.
- Zero Waste Europe e Zero Waste Italy sono due realtà che si stanno battendo per un mondo governato dai principi dell’economia circolare.
Un camion al minuto: è l’equivalente della quantità di plastica che finisce nei nostri mari. Circa 15mila chili, stando al WWF, che avverte: entro il 2050 nell’oceano nuoteranno più microplastiche che pesci. Se lo spreco di cibo fosse un Paese, sarebbe il terzo più grande emettitore di gas serra nel mondo. Più del 75 per cento dei rifiuti elettronici non è smaltito nel modo corretto. Si stima che il volume di rifiuti solidi urbani prodotto a livello mondiale aumenterà, entro il 2050, da 2,24 a 3,88 miliardi di tonnellate.
L’obiettivo dello Zero Waste Day
Sono alcuni dei dati che le Nazioni Unite hanno messo in luce in occasione della Giornata Internazionale Rifiuti Zero (International Day of Zero Waste) del 30 marzo. Una ricorrenza istituita il 14 dicembre 2022 su proposta della Turchia, per promuovere i principi dell’economia circolare. Anche alla luce dell’accordo stipulato lo scorso marzo da 175 Paesi che hanno promesso di porre un freno alla produzione di materie plastiche, lavorando a un trattato da approvare entro il 2024.
Le strategie dell’Unione europea per l’economia circolare
L’Onu ribadisce la necessità di far sì che ogni prodotto sia progettato per durare nel tempo, riducendo lo spreco di risorse e l’impatto sull’ambiente. Anche i consumatori hanno un ruolo importante, perché possono acquistare meno merci, ripararle quando si rompono, e smaltirle correttamente una volta giunte a fine vita. Due novità importanti, da questo punto di vista, sono:
- la Strategia dell’Unione europea per prodotti tessili sostenibili e circolari. Entro il 2030, tutti i prodotti tessili immessi sul mercato comunitario dovranno essere durevoli, riparabili e riciclabili, realizzati il più possibile con fibre riciclate, privi di sostanze pericolose, prodotti nel rispetto dei diritti sociali e dell’ambiente;
- l’adozione di un caricabatterie universale a livello europeo. Entro la fine del 2024, tutti i telefoni cellulari, i tablet e le fotocamere nell’Unione dovranno essere dotati di una porta di ricarica USB-C. Dalla primavera 2026, l’obbligo si estenderà ai computer portatili.
Zero Waste Europe
Restando in Europa, Zero Waste Europe (ZWE) è una rete di comunità, organizzazioni, amministrazioni locali, esperti e attivisti che hanno l’obiettivo di ridurre il quantitativo di rifiuti nel continente. Nata nel 2014, oggi conta 35 membri provenienti da 28 Paesi, compresa l’Italia. Svolge un’importante azione di lobbying a Bruxelles, nei più svariati ambiti: dal packaging allo spreco alimentare, dagli articoli mestruali a quelli per i neonati. Ricordandoci che nelle nostre case c’è molto che possiamo fare per migliorare la situazione.
Zero Waste Italy
Anche in Italia esiste un’associazione ad hoc: è Zero Waste Italy, costituita nel maggio 2009. Il suo compito principale consiste nella promozione dei dieci passi verso l’azzeramento della produzione di rifiuti, così come definiti dalla Carta internazionale di Napoli della Zero Waste International Alliance. Inoltre, si occupa di aggiornare la lista dei Comuni italiani a rifiuti zero – che hanno cioè adottato la Delibera RZ sul modello “inaugurato” dal Comune di Capannori nel 2007.
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