Il recupero dei metalli contenuti nei dispositivi elettronici dismessi come cellulari o televisori, il cosiddetto Urban Mining, potrebbe essere fino a 13 volte più conveniente delle tecniche di estrazione tradizionale. A dirlo è uno studio realizzato da un team di ricercatori della Tsinghua University di Bejing e della Macquarie University di Sydney e pubblicato sulla rivista Environmental Science and Technology.
Una valutazione dei costi
Gli studiosi hanno analizzato i dati relativi a 8 diverse aziende cinesi del settore del riciclo calcolando i costi relativi alla filiera dell’estrazione dei metalli da dispositivi elettronici in tutte le sue fasi. In particolare, sono state valutate da una parte le spese per la raccolta di questa tipologia di rifiuti, per le attrezzature e le strutture necessarie al processo di riciclo; dall’altra, le sovvenzioni governative al comparto e i margini di guadagno delle società che operano in questa filiera. Una volta ottenuti questi dati è stato realizzato un confronto tra estrazione urbana ed estrazione mineraria tradizionale scoprendo che quest’ultima è fino a 13 volte più costosa.
Qualche dato
Quello del riciclo dei rifiuti elettronici è una questione che sta assumendo un’importanza crescente alla luce della sempre maggiore diffusione di dispositivi come cellulari o ipad, solo per fare qualche esempio. Nel 2016, secondo i dati del Global E-Waste Monitor report 2017 delle Nazioni Unite, i rifiuti elettronici sono stati 44,7 milioni. Una quantità pari a circa 4500 Tour Eiffel, di cui è andato al riciclo solo il 20%.
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