Un tavolo permanente di confronto con il settore tessile italiano, è la richiesta effettuata durante un question time in Aula l’On. di Forza Italia Erica Mazzetti, componente VIII commissione ambiente ieri 21 febbraio.
Secondo l’On. Mazzetti è sostanziale per la tutela della filiera e del know italiano ed europeo che l’introduzione del sistema di responsabilità estesa del produttore (EPR) così come la definizione del Regolamento End of Waste tengano conto “delle esperienze e delle esigenze di filiera per svilupparle, superando i limiti che oggi non favoriscono il riutilizzo e il riciclo di maggiori quantità di prodotti tessili“.
Si tratta di una iniziativa che dovrebbe accompagnare “verso il comune obiettivo della circolarità” il comparto, tutelando “un segmento e una filiera unica nel mondo che conta 13.500 imprese e oltre 100 mila occupati diretti”.
Andare oltre un tavolo permanente per gestire end of waste con un approccio che sia europeo
Utilitalia guarda con interesse all’iniziativa sottolineando come dal punto di vista dell’associazione sia importante la definizione del regolamento End of Waste. Mentre, commenta a Canale Energia, rispetto l’EPR è necessario valorizzare il ruolo dei gestori pubblici e le esperienze nel riutilizzo.
La visione delle imprese End of Waste rispetto all’azione dell’On di Forza Italia ha un trasporto ridotto difatti Andrea Fluttero, presidente UNIRAU,Unione imprese raccolta riuso e riciclo abbigliamento usato, evidenzia a Canale Energia “Come Associazione ci occupiamo di raccolta, selezione e gestione dei rifiuti tessili urbani. In tema di EPR, abbiamo partecipato a diverse consultazioni su un testo base italiano prima che si manifestasse la proposta europea di una direttiva.” Pertanto Fluttero ora ritiene che i tempi siano cambiati e il tavolo di confronto deve avere un’altro calibro.
“Riteniamo inutile lavorare a un regolamento nazionale. Attendiamo l’apertura di un confronto quando ci sarà un testo base europeo” Fluttero, UNIRAU
“Riteniamo sia giusto non aprire nuove consultazioni su vecchi testi italiani, ma sarà opportuno farlo sulla nuova Direttiva europea che uscirà presumibilmente dopo giugno. Oggi viviamo in un mercato europeo e non possiamo pensare di avere norme troppo diverse da Paese a Paese, anche per evitare situazioni di concorrenza sleale. Stesso discorso vale per l’End of Waste dei rifiuti post consumo. Riteniamo inutile lavorare a un regolamento nazionale. Attendiamo l’apertura di un confronto quando ci sarà un testo base europeo.” Infine il Presidente si sofferma sull’impatto della filiera nel sistema Paese evidenziandone l’ esperienza e i numeri: “Il settore che rappresentiamo è una filiera industriale che può contare su alcuni decenni di esperienza, è composta da cooperative e aziende strutturate, e garantisce oltre 150mila tonnellate di raccolta l’anno“.
L’elenco delle materie prime secondarie
La Deputata di Forza Italia chiede anche che l’EoW, abbia un elenco delle materie prime secondarie (MPS) “il più ampio e dinamico possibile”. Per Mazzetti, non bisogna in alcun modo “penalizzare le filiere produttive europee specializzate nel lavorare materiali tessili riciclati perché ciò si tradurrebbe in deindustrializzazione e trasferimento in altre parti del mondo delle filiere”.
La risposta del Ministro Pichetto Fratin
“L’obiettivo – ha assicurato Ministro Gilberto Pichetto Fratin – è tutelare le esigenze e gli interessi dell’attuale struttura della filiera tessile italiana, caratterizzata da sistemi di raccolta già attivi, da una forte vocazione alla preparazione per il riutilizzo, nonché dal coinvolgimento dei consorzi volontari all’istituzione del regime EPR”. Anche per quanto riguarda l’End of Waste, il Ministro ha sottolineato come l’intento sia di “valorizzare le filiere produttive nazionali ed europee senza alcun aggravio di costi e adempimenti burocratici”.
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