Anche le strade possono essere riciclate. Grazie all’impiego del fresato d’asfalto, materiale che si ottiene dalla rimozione delle pavimentazioni stradali e che in Italia vanta un tasso di recupero del 60 per cento, lo scorso anno è stato possibile risparmiare 10 milioni di tonnellate di inerti e oltre 420mila tonnellate di bitume. A svelarlo è l’ultima indagine dell’associazione SITEB (Strade italiane e bitumi), presentata oggi, 18 gennaio, a Bologna.
I numeri legati all’impiego del fresato d’asfalto
Il nostro Paese, negli ultimi anni, si è avvicinato a nazioni come la Germania, la Francia e la Spagna che, rispettivamente, registrano percentuali di riciclo dell’85 per cento, del 77 per cento e del 61 per cento. Tuttavia, possiamo fare di più. Del 40 per cento di fresato che non viene recuperato, solo una minima parte viene impiegata nella produzione di aggregati riciclati o nel conglomerato bituminoso (asfalto) a freddo.
Le pavimentazioni stradali realizzate oggi in Italia contengono almeno il 30 per cento di fresato, contro il 20 per cento del 2014 e il 25 per cento del 2018. Ipotizzando per i prossimi anni un incremento dell’impiego del fresato dal 30 al 50 per cento del conglomerato bituminoso prodotto a livello nazionale, il risparmio di materiali potrebbe raggiungere quota 17,5 milioni di tonnellate per gli inerti e 700mila tonnellate per il bitume, per un valore di almeno 735 milioni di euro.
Le proposte della SITEB
“Il riciclo del fresato d’asfalto ha un evidente valenza ambientale, in quanto consente di evitare l’uso di materie prime, mantenendo elevata la qualità del prodotto stradale. L’utilizzo del fresato è però oggi ancora fortemente limitato da una normativa nazionale farraginosa, dalla burocrazia che ne ostacola il recupero e da una ritrosia culturale che spinge gran parte delle stazioni appaltanti, in fase di definizione del capitolato di gara, a non prevederne un adeguato utilizzo”, osserva Alessandro Pesaresi, presidente della SITEB.
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“Un contributo a superare questi limiti potrebbe arrivare da alcuni interventi sull’attuale impianto normativo e, in particolare: dall’innalzamento dell’utilizzo del fresato oltre il limite oggi previsto di 50mila tonnellate/anno per tutti gli impianti d’asfalto con autorizzazione semplificata; dall’innalzamento dei limiti relativi allo stoccaggio; dalla semplificazione delle procedure di recupero in situ (stabilizzazioni); dall’incremento della quota di utilizzo nella produzione di aggregati riciclati”.
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