Un modello economico ambientalmente compatibile, resiliente agli shock esterni e affine alla crescita sostenibile e alla digitalizzazione dei processi. La filiera dell’alluminio vuole rispondere ai richiami della transizione ecologica per riuscire a centrare l’obiettivo europeo del riciclo degli imballaggi di alluminio del 50% entro il 2025 e del 60% entro il 2030. Il “materiale si presta bene agli obiettivi di economia circolare fissati dall’Unione europea”, ha spiegato Mario Conserva, presidente di Metef, la fiera dell’alluminio, nell’apertura del primo dei due giorni dedicati al forum italo-russo sull’alluminio.

“L’alluminio è ancora giovane, ci aspettiamo prospettive di crescita futura”, ha rimarcato. È un materiale che raccoglie grande entusiasmo ed è capace di far comunicare i due Paesi, ha evidenziato l’ambasciatore italiano in Russia, Pasquale Terracciano. “La Russia è il primo produttore di alluminio al mondo”, ha detto, “l’Italia è il secondo produttore di alluminio industriale”. Le applicazioni sono potenzialmente molteplici, i margini di crescita promettenti. Sia in Italia che in Russia ci sono realtà che si sono fatte un nome, inoltre “le imprese italiane possono contribuire al processo di diversificazione e modernizzazione dell’economia russa”.

Il rappresentante del ministro russo dell’Industria e del commercio ha parlato del coinvolgimento del Paese in un progetto importante “per la collaborazione bilaterale”. Ha poi ricordato l’attenzione data a livello governativo “all’utilizzo dell’alluminio nel settore della lavorazione meccanica e industriale” nonché “per stimolare il consumo e favorire il trasferimento tecnologico”. Sul punto Mario Fiorentino, direttore Politiche industriali, innovazione e piccole e medie imprese presso il ministero dello Sviluppo economico, ha evidenziato che “il 60% del Pil mondiale è prodotto da aziende che vivono di innovazione tecnologica”.

Olga Krylova, responsabile sostenibilità e marketing di Rusal, maggiore produttrice mondiale, ha parlato dell’attenzione all’impronta carbonica del processo produttivo e dell’utilizzo di energia idroelettrica.

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Slide di Olga Krylova
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Slide di Olga Krylova

Sui vantaggi promessi dal riciclo degli imballaggi di alluminio si è soffermato Stefano Stellini, responsabile comunicazione del Consorzio nazionale degli imballaggi di alluminio (Cial) ha evidenziato. “La natura del materiale lo rende uno dei più interessanti e importanti, in grado di offrire un contributo alla transizione ecologica cui stiamo assistendo”. “L’imballaggio in alluminio è responsabile per natura”, ha rimarcato, stimola il consumo consapevole e alimenta il flusso virtuoso dell’economia circolare.

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Slide di Stefano Stellini

Nel 2020, ha sottolineato Stellini, in Italia sono stati riciclati 47.400 tonnellate di imballaggi in alluminio, pari al 68,7% delle 69mila ton immesse sul mercato. L’Italia si è confermata un’eccellenza a livello europeo per quantità di materia prima seconda prodotta, con benefici in termini di emissioni di gas climalteranti e salute.


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