La città pugliese di Taranto, nota per il suo splendido Castello aragonese, vanta un indice di circolarità dell’8,5 per cento. È quanto emerge dal report Taranto circolare, redatto dal team di Tondo nell’ambito dell’omonimo progetto e pubblicato il primo febbraio.
L’analisi dei flussi materici ed energetici
I ricercatori si sono concentrati sull’analisi dei flussi materici ed energetici della città: il totale dei materiali in input dei principali settori analizzati è stato stimato a circa 16,9 milioni di tonnellate, mentre la percentuale di energia rinnovabile lorda, rispetto al totale di energia prodotta, è risultata pari al 21,2 per cento.
La nascita della piattaforma Taranto circolare
L’obiettivo era individuare criticità e punti di forza di questi flussi, così da poter sviluppare delle proposte progettuali che mettano in pratica i principi dell’economia circolare negli ambiti dalle maggiori potenzialità, che saranno poi raccolte all’interno della piattaforma Taranto circolare.
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Le principali opportunità individuate si concentrano sulla valorizzazione dei sottoprodotti e l’efficientamento dei processi ad essi connessi, facendo leva sull’innovazione e sulla collaborazione tra i diversi attori territoriali.
Il ruolo delle città nel promuovere sostenibilità e circolarità
Il progetto, i cui partner scientifici sono l’Università degli Studi di Bari e il Politecnico di Bari, è nato proprio con l’idea di abbandonare il modello lineare di estrazione e consumo delle risorse naturali, mettendo in luce il ruolo delle città nella promozione di modelli di sviluppo più sostenibili e nell’adozione di strategie di adattamento e mitigazione in risposta ai cambiamenti climatici.
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I risultati del report saranno illustrati in un webinar il 22 febbraio, con l’obiettivo di presentare soluzioni concrete e condividere buone pratiche, in modo da creare una rete di territori capaci di sostenersi a vicenda lungo un percorso virtuoso di sostenibilità e circolarità.
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