Superare la crisi del concime con un approccio circolare a carattere territoriale

circolare a carattere territorialeEconomia circolare a carattere territoriale, è quanto sta realizzando Greenway Group, realtà friulana, che raccoglie la Greenway Agricola, la San Daniele Bioenergie (entrambe con sede a Codroipo – UD) e la Greenfirm di Pordenone.

E lo fa integrando la coltivazione dei campi e la produzione di biogas dagli scarti per ottenere il digestato che viene utilizzato nei campi in sostituzione dei concimi cimici, alla produzione di energia.

Digestato ed energia da un processo circolare a carattere territoriale

Si tratta di circa 700 gli ettari “dedicati per il 75% alle colture energetiche, per la produzione di biomasse, e per il restante 25% alle colture di uso umano e animale, prevalentemente soia, colza e girasole”, spiega il presidente del Greenway Group Marco Tam alla guida del gruppo insieme con Gabriele Gardisan. “Altri 45 ettari sono destinati alla coltivazione della vite. Da queste uve ricaviamo vino che viene commercializzato attraverso la Greenfirm con il nostro marchio “Filare Italia”. Tutte le coltivazioni beneficiano di quel digestato, un fertilizzante organico con una parte liquida e una frazione solida e completamente inodore, ottenuto negli impianti di biogas”. Gli impianti producono infine energia elettrica che permette di soddisfare il fabbisogno di circa 20.000 persone.

Una soluzione che permette al Gruppo di non dipendere da fertilizzanti e dalle materie prime necessarie estere in arrivo molto dall’est Europa e i cui costi cresciuti esponenzialmente a causa del conflitto russo-ucraino, hanno aperto una crisi sul fronte agricolo.

“Attraverso i propri impianti di Bertiolo e San Daniele del Friuli, il Greenway Group riesce ad arrivare a una produzione di circa 28 mila tonnellate di digestato all’annoconclude il presidente  “che ci permette di sostituire quasi interamente il ricorso ai concimi chimici per la coltivazione di quasi 700 ettari di terreno”.

Sviluppo ambientale e sociale per il territorio

Un processo sostenibile a livello ambientale, economico e sociale perché crea sviluppo e lavoro con una trentina di collaboratori che lavorano nei diversi settori delle aziende coinvolte. “Il tutto con una ricaduta sul Pil dell’area centrale del Friuli Venezia Giulia, dove sono concentrate le attività del gruppo, che è di oltre 2 milioni di euro” dichiara Tam.

Nel futuro prossimo il Gruppo guarda alla produzione di biometano per il fabbisogno regionale, “il quale ci consentirà di fornire a un prezzo fisso, che non subisca gli effetti geopolitici, una fonte di energia indispensabile per la nostra economia” conclude il Presidente.

 


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