È stato pubblicato il 30 aprile sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea il Regolamento (UE) 2024/1157 sulle spedizioni di rifiuti. Composto da 86 articoli e 13 allegati, abroga il Regolamento (CE) n. 1013/2006 e modifica i Regolamenti (UE) n. 1257/2013 e n. 1056/2020.
Le norme sulle spedizioni di rifiuti
Le nuove norme stabiliscono le modalità di spedizione dei rifiuti a seconda dell’origine, dell’itinerario e della destinazione, del tipo di rifiuto e del tipo di trattamento da applicare all’arrivo.
Le spedizioni di tutti i rifiuti destinati allo smaltimento sono vietate, salvo il caso in cui si sia ottenuta l’autorizzazione in conformità dell’articolo 11. Le spedizioni di alcune tipologie di rifiuti destinati al recupero sono soggette a una procedura di notifica e autorizzazione preventive, in forma scritta.
L’obiettivo è quello di ridurre l’inquinamento, proteggere la salute umana e l’ambiente, promuovere l’economia circolare e favorire il raggiungimento della neutralità climatica.
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Le aree di applicazione del Regolamento
Il Regolamento entrerà in vigore il 20 maggio 2024 e si applicherà dal 21 maggio 2026, salvo alcune disposizioni che presentano date differite. Si applicherà, nello specifico:
- alle spedizioni di rifiuti tra Stati membri, con o senza transito attraverso Paesi terzi;
- alle spedizioni di rifiuti importati nell’UE o esportati dall’UE;
- alle spedizioni di rifiuti in transito nel territorio comunitario nel corso del tragitto da o verso Paesi terzi.
“Che oltre un milione di tonnellate di rifiuti vada da una parte all’altra del Paese non è intelligente. È intelligente, al contrario, che ogni Regione abbia una propria autonomia impiantistica, obiettivo al quale stiamo lavorando con il Programma nazionale della gestione dei rifiuti, e che ci si approcci al rifiuto considerandolo una risorsa, da qui tutta la decretazione end of waste a cui come MASE stiamo lavorando; quindi, che vi sia la massima tracciabilità, aspetto che garantirà il nuovo RENTRI. Questa è concretezza, questa è trasparenza”. Lo ha dichiarato il viceministro all’Ambiente e Sicurezza energetica, Vannia Gava, al convegno “Sostenibilità e reati ambientali: criticità e proposte di riforma” del 28 aprile.
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