Second hand: l’86% degli italiani vende articoli per il riuso

9 persone su 10 affermano che nei prossimi 3 anni acquisteranno la stessa quantità di articoli di riuso che acquistano ora, se non di più: la ricerca di Wallapop

L’acquisto e la vendita di prodotti second hand è un’abitudine ormai consolidata tra i consumatori italiani (64%). Una tendenza destinata a stabilizzarsi nel lungo periodo: 9 persone su 10 dichiarano infatti che nei prossimi tre anni continueranno ad acquistare prodotti di seconda mano. Questa fotografia viene restituita dalla nuova edizione della ricerca La Rete del Cambiamento, realizzata dalla piattaforma Wallapop per conoscere la percezione degli italiani riguardo ai modelli di consumo consapevole e all’economia circolare.

Un modello che non si riflette solo nell’acquisto di prodotti di riuso, ma anche nella loro vendita: l’86% degli italiani, almeno una volta all’anno, passa in rassegna i prodotti che ha in casa per venderli e, tra cinque anni, il 79% ritiene che lo farà molto spesso.

Nuova vita ai prodotti con il second hand

Per il 95% degli intervistati il prezzo è il fattore determinante in tutte le decisioni di consumo. La ricerca mette in luce che il 53% di chi acquista prodotti di seconda mano è spinto dal desiderio di consumare in modo più responsabile perché cerca prodotti originali, fuori produzione, speciali o con una storia alle spalle. Allo stesso tempo, il 71% di chi vende beni di riuso lo fa per non accumulare oggetti in casa, promuovere un consumo più responsabile, aiutare gli altri o perché si sente più alla moda.

Se oggi, in Italia, l’acquisto e la vendita di prodotti second hand è già un’opzione ricorrente, in futuro lo sarà ancora di più, infatti oltre il 50% degli acquirenti ritiene che tra cinque anni comprare articoli di riuso sarà tra le prime scelte. In più, 3 consumatori di prodotti di seconda mano su 10 ritengono che in futuro acquisteranno un numero maggiori di questi articoli rispetto a quelli nuovi. Entro il 2030, il 93% rifletterà di più sulla necessità di un prodotto prima di acquistarlo e l’85% preferirà vendere prodotti di cui non ha bisogno in modo che altri possano usarli, piuttosto che tenerli.

Cresce il desiderio di sostenibilità

Il desiderio di sostenibilità che emerge dalla ricerca si riflette anche in nuove richieste da parte dei consumatori, legate soprattutto a una maggiore trasparenza sulla qualità dei prodotti: l’80% apprezzerebbe poter visualizzare l’impatto ambientale dei propri acquisti, il 71% preferisce un prodotto di qualità acquistato di seconda mano rispetto a uno nuovo ma più scadente. Inoltre, 9 persone su 10 sarebbero interessate a vedere sui prodotti un’etichetta che restituisca le informazioni sulla loro durata, composizione o riciclabilità.

A questo scopo, le nuove tecnologie possono certamente svolgere un ruolo fondamentale: per il 78%, gli strumenti di realtà aumentata e l’intelligenza artificiale saranno di grande aiuto nelle decisioni di acquisto e nel conoscere quanto si potrebbe guadagnare vendendoli su piattaforme di riuso (84%).

Attualmente, il 60% delle persone dichiara di aver acquistato più prodotti ricondizionati rispetto all’anno scorso; tra 5 anni, 8 su 10 di loro acquisteranno tanti prodotti ricondizionati quanti nuovi, se non di più, e solo il 7% dei consumatori non avrà mai acquistato questo tipo di articoli. Inoltre, il 92% di loro dichiara che acquisterà una quantità maggiore o uguale di prodotti ricondizionati rispetto a oggi.

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