Roma guarda all’economia circolare per ridurre i rifiuti

I quattro pilastri della strategia promossa dall'assessore all'Ambiente Alfonsi

Avanza il piano di Roma Capitale verso una economia circolare dei rifiuti. Quattro i pilastri della strategia promossa dall’Assessorato all’Ambiente:

  • riduzione della produzione di rifiuti – obiettivo 8,3% in otto anni;
  • incremento della raccolta differenziata e del riciclo – dal 47% attuale al 65% nel 2030 e al 70% nel 2035;
  • completamento dell’impiantistica di trattamento;
  • riduzione della produzione di emissioni di gas serra.
Roma a malagrotta Roma guarda all'economia circolare
Foto di Spencer Davis/Unsplash

Il modello circolare sostituisce il concetto di rifiuto con quello di risorsa, puntando a ridurre il consumo di materie prime e aumentando l’efficienza nell’uso dei materiali verso la massimizzazione del riutilizzo e del riciclo. Un processo che trasforma lo scarto in materia utile a un altro ciclo produttivo. Inoltre – sottolinea l’assessore all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei Rifiuti Sabrina Alfonsi – attraverso l’adozione dei CAM (Criteri Ambientali Minimi) negli acquisti di beni e servizi e negli appalti per la realizzazione di opere pubbliche, Roma potrà assumere nei prossimi anni un ruolo fondamentale per promuovere l’offerta di nuovi prodotti e servizi innovativi e sostenibili, dando un ulteriore forte impulso per realizzare concretamente l’economia circolare”.

La strategia di economia circolare per Roma

Il piano è stato presentato nel corso dell’evento ‘Roma circolare – Per una nuova economia: la Capitale fa la differenza’ promosso dall’Assessorato all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei Rifiuti guidato da Sabrina Alfonsi.

L’obiettivo è arrivare a un incremento del tasso di raccolta differenziata, dal 47% attuale al 65% nel 2030 e al 70% nel 2035. Per farlo la strada è aumentare il numero degli impianti di trattamento, biodigestori per la frazione organica e selettori per la valorizzazione delle frazioni secche (carta e multimateriale), accompagnati dall’ottimizzazione della logistica e dalla razionalizzazione del servizio di raccolta su base territoriale. Aumenteranno anche i centri di raccolta cittadini, arrivando a 30 dai 14 attualmente in funzione.

“Attualmente a Roma, con 15 kg per abitante, la raccolta è ben al di sotto dei 25 kg della media nazionale – dichiara Antonio Protopapa, direttore operativo Corepla -. Per raggiungere questo sfidante obiettivo, anche in vista del Giubileo, riteniamo sia necessario investire in nuovi strumenti e sensibilizzare con maggiore forza cittadini e turisti alla corretta raccolta differenziata”.

Riduzione di produzione di rifiuti

L’obiettivo è l’abbattimento dell’8,3% in otto anni, passando quindi da 1,69 mln di tonnellate l’anno a 1,55 mln nel 2030 e 1,52 nel 2035. Per farlo servono: maggiori accordi con i settori produttivi, campagne di comunicazione, progetti per la riduzione degli sprechi alimentari e di recupero del cibo non consumato, utilizzo centri del riuso, digitalizzazione dei servizi.

Anche la piena attuazione del Piano Rifiuti svolgerà un ruolo centrale con il passaggio da oltre 1 milione di tonnellate l’anno attuali di indifferenziati a oltre 700mila tonnellate nel 2030 e 660mila nel 2035.

Oli vegetali usati

Per quanto riguarda gli oli vegetali usatiRoma, per la produzione, pesa sul settore nazionale degli oli vegetali per circa il 5% tra rifiuto domestico e rifiuto speciale. I numeri di raccolta sono ancora bassi, rispondiamo all’appello dell’Assessora Alfonsi dando disponibilità da subito a passare da una fase sperimentale a una operativa”, ha dichiarato Francesco Mancini, direttore CONOE.

Il piano ambientale di Roma Capitale contribuirà anche a ottenere una netta riduzione del conferimento di rifiuti in discarica, destinata al solo smaltimento degli scarti che non possono trovare recupero energetico, passando da 500mila tonnellate a 74mila nel 2030, fino a circa 48mila nel 2035.

Il Piano di rafforzamento dell’AMA

Un piano che vede la sua forza anche nell’operatività da mettere in campo. L’assessore Alfonsi commenta così il rinnovato ruolo dei Consorzi, indicando come sia necessario “iniziare a ragionare su modelli di intervento utili allo sviluppo di percorsi virtuosi con il coinvolgimento di consorzi, istituzioni, imprese e cittadini per la costruzione di una città più sostenibile” .


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