rifiuti

Una ulteriore spinta al settore del waste management si avrà grazie ai fondi del Pnrr. Le risorse che saranno destinate per migliorare la capacità di gestione dei rifiuti ammontano a 2,1 miliardi: “Se, a prima vista, queste risorse possono apparire limitate, in realtà sono significative dato che gli investimenti annui effettuati dalle maggiori aziende dei rifiuti urbani oscillano tra i 380 milioni di euro del 2017 e i 540 milioni del 2020”. È questo il commento ai dati del Was report 2021, elaborato da Althesys e presentato il 30 novembre al convegno Waste management e convergenze industrialiIl Pnrr tra rifiuti urbani e speciali.

Cambia il settore dei rifiuti: le utility innovano e fanno industria

Il settore sta ridisegnando i propri confini e si allarga lo spettro di competenza delle attività imprenditoriali, soprattutto per quanto riguarda il riciclo dei materiali: “La gestione dei rifiuti, tema sempre cruciale nel nostro Paese, sta arrivando a un livello di maturità nel recupero e nella valorizzazione dei materiali che attrae l’interesse di aziende impensabili fino a pochi anni fa. L’innovazione tecnologica e la convergenza tra settori diversi sarà spinta anche dai cospicui fondi del Pnrr, dato che l’Italia è la nazione che assegna le maggiori risorse al waste management”, commenta in una nota stampa Alessandro Marangoniceo di Althesys e coordinatore del think tank Waste Strategy.

In Italia la gestione dei rifiuti urbani ha resistito all’emergenza sanitaria. Stando ai dati del rapporto, il 2020 ha registrato investimenti in crescita: ben 538 milioni di euro, +8,2% sul 2019. Cresce l’interesse verso i rifiuti speciali, che aumentano per quantità (+3,1%) e sono sempre più spesso gestiti anche da aziende attive negli urbani (una su quattro).

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Crescono gli investimenti nella raccolta-trattamento

Lo studio su un campione di 240 imprese, attive nella gestione dei rifiuti urbani, evidenzia un settore resiliente alla crisi che solo nel 2020 ha realizzato 12,1 miliardi di euro di valore della produzione, di cui 9,6 miliardi nella raccolta e trattamento (+1,9%) e 2,5 miliardi nella selezione e valorizzazione. Proprio quest’ultimo segmento è quello che più di tutti sta continuando a crescere (+5%). Crescono anche gli investimenti nella raccolta-trattamento (+8,2%) da 497,7 a 538,5 milioni di euro. Il report mette in evidenza che le grandi multiutility hanno effettuato il 65,3% degli investimenti nel 2020, contro il 50,4% del 2019.

Evolve il comparto dei rifiuti speciali

L’evoluzione in corso riguarda anche il comparto dei rifiuti speciali che si sta progressivamente avvicinando a quello degli urbani. Crescita e maggiore redditività spingono varie utility a svilupparsi in questo settore: se gli urbani nel 2020 sono diminuiti in volume (1,6% sul 2019), gli speciali sono aumentati del 3,1%.

Almeno un quarto delle top 124 aziende degli urbani gestisce, in misura diversa, anche rifiuti speciali: nel 2020 hanno trattato 4,33 milioni di tonnellate di speciali a fronte di circa 8,6 milioni di urbani.

Il Was report rileva infine che le 50 maggiori imprese che gestiscono prevalentemente rifiuti speciali registrano un valore della produzione aggregato di 2,77 miliardi di euro. Larga parte dei mercati di questi rifiuti sono presidiati da aziende specializzate, in genere private e di dimensioni contenute. Alcune utility hanno acquistato imprese, a conferma dell’assottigliarsi dei confini tra settori, registrando un crescente incrocio tra segmenti di mercato e integrazione tra operatori differenti.

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