Rifiuti tessili, in Emilia-Romagna tasso di riciclo al 16%

L’Emilia-Romagna promuove la prevenzione della produzione di rifiuti tessili attraverso il riutilizzo dei capi di abbigliamento soprattutto nella rete dei centri del riuso regionali. Per i rifiuti tessili è già attiva la raccolta differenziata che nel 2023 ha permesso alla regione di raggiungere un tasso di riciclo del 16%. L’attuale direttiva quadro europea sui rifiuti obbliga gli Stati membri a garantire la raccolta differenziata dei tessili per il riutilizzo e il riciclo entro il 1° gennaio 2025.

L’obiettivo virtuoso che si è posto l’ente è raggiungere il 52% al 2027 con il Piano regionale di gestione dei rifiuti e per la bonifica delle aree inquinate (Prrb) 2022-2027.

In EU ogni anno 8 mln di tonnellate in discarica

Solo l’1% dei tessuti viene riciclato in nuovi vestiti: l’equivalente di un camion della spazzatura pieno di vestiti finisce nelle discariche ogni secondo. Nell’Unione Europea, i tessuti rappresentano circa il 5% dell’impatto ambientale complessivo, secondo i dati de Centro comune di ricerca della Comunità EU. Ogni anno, 12 milioni di tonnellate di tessuti entrano nel mercato e 8 milioni di tonnellate finiscono in discarica o negli inceneritori.

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Emilia-Romagna: “Gestione rifiuti tessili è fondamentale”

Incredibilmente, fino al 9% di questi tessuti scartati non vengono mai indossati prima dello smaltimento: “La gestione dei rifiuti tessili è fondamentale” si legge nella nota stampa della Direzione generale Ambiente della Regione Emilia-Romagna, perché “si comprano sempre più capi di abbigliamento ma il tempo medio di utilizzo degli stessi si è ridotto. Il consumo eccessivo di prodotti tessili, che una connotazione sempre più usa e getta, è un problema ambientale”.

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