Presentati da Ispra i dati nazionali sulla produzione e gestione dei rifiuti speciali relativi all’anno 2019. In Italia, la produzione ha raggiunto 154 milioni di tonnellate, con il 45,5% proveniente dal settore delle costruzioni e demolizioni, pari a 70 milioni di tonnellate. Nel 2019, in seguito alla crescita del Pil, sono state prodotte in più 10,5 milioni di tonnellate.
Il riciclo ha un ottimo riscontro, infatti, è stata recuperata materia dalla gestione del 69% dei rifiuti e solo il 7,3% è stato smaltito in discarica. Per i rifiuti da demolizione e costruzione, il recupero arriva al 78,1%, superando l’obiettivo europeo fissato al 70%.
Invece, per quanto riguarda i veicoli fuori uso, nello specifico il recupero totale del veicolo, l’Italia si trova al di sotto del target europeo del 95%, attestandosi al 84,2%.
Le regioni del nord gestiscono e producono la maggior parte dei rifiuti speciali, in virtù di una maggiore presenza industriale. Sono 88,6 milioni le tonnellate prodotte, il 57,6% del dato complessivo nazionale, qui si trova oltre la metà degli impianti di gestione operativi, soprattutto in Lombardia, dove sono presenti 2.180 infrastrutture, il 20,1% del totale nazionale.
Per ridurre la quantità di rifiuti speciali, l’industria nazionale deve ottimizzare i cicli produttivi e impiegare l’ecoprogettazione, utilizzando tecniche che rendano i prodotti più riciclabili e agevolmente smontabili.
Il Rapporto rifiuti speciali dell’Ispra, alla sua 20° edizione, è il principale strumento a livello nazionale per poter avere un quadro complessivo della produzione e gestione dei rifiuti speciali non pericolosi e pericolosi. La disamina si svolge sulla base di oltre 60 indicatori elaborati a livello nazionale, per macroarea geografica e regionale, per attività economica e tipologia di rifiuto.
“Il Pnrr rappresenta un’ulteriore occasione per migliorare la nostra capacità di recupero dei materiali cercando di incrementare le prestazioni anche energetiche in campo edilizio, sottolinea il direttore generale dell’Ispra, Alessandro Bratti, occorre potenziare e migliorare l’impiantistica per raggiungere gli obiettivi europei e per proporci sempre di più come leader a livello europeo nell’economia circolare”.
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