La fiera del Saie Bari, l’evento biennale delle tecnologie per l’edilizia e l‘ambiente costruito 4.0, per la prima volta si sposta dalla sede abituale di Bologna per una edizione nel sud Italia è un segnale per il mondo politico e industriale. “Questa fiera può servire per ispirarsi a migliorare la tecnica costruttiva a riconnettersi con l’idea che costruire significa: dare vita all’abitare non solo a fare un po’ di Pil” sottolinea nella giornata di apertura, il 24 ottobre, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano (vedi video con parte dell’intervento di apertura).
“E’ importante costruire bene. In modo antisismico, energeticamente compatibile e sostenibile”, sottolinea Emiliano che non esclude il ruolo della politica per far ripartire un percorso virtuoso: “Non possiamo chiedere a una fiera di sostituire la politica, ma è un aiuto”.
Temi che vengono ripresi nel convegno organizzato da Federbeton, federazione di settore delle associazioni della filiera del cemento, dal titolo “Infrastrutture sostenibili per un nuovo Meridione”. In cui la filiera del cemento e del calcestruzzo evidenzia il ruolo di cerniera del sud verso l’Europa.
Non solo strade quindi, ma anche trasporti su rotaie e, soprattutto, porti. Una via della seta in parte riscoperta anche dal precedente Governo, ma che non può aspettare per concretizzarsi. “Il cambiamento climatico sta rendendo navigabile il baltico” sottolinea Francesco Karrer, presidente del comitato scientifico di Federbeton, “i porti dell’Africa sono più competitivi e tecnologicamente avanzati dei nostri, oltre che più economici. Oggi siamo preferiti a loro solo perchè nei territori c’è la guerra”. Un margine competitivo che per forza di cose andrà scemando e che non deve cogliere impreparato il Paese.
La scelta di guardare ai porti può rappresentare un elemento centrale della ripresa del Pil nazionale. Già solo investendo in modo mirato parte di fondi già presenti e già assegnati al sud, difatti, si potrebbe arrivare a sviluppare in quindici anni un aumento del Pil procapite da 19mila euro a 23 mila e la media della disoccupazione dal 17,8% attuali al 13%.
Questi sono i dati emersi dalla indagine presentata da Federbeton nel corso della mattinata di lavori.
Vedi i dati dell’indagine commentati da Nicola Zampella del centro studi Federbeton. “Guardare al cemento per far nascere un’economia circolare volano del sud Italia. Lo studio di Federbeton presentato al Saie di Bari”
Una scelta strategica quella delle infrastrutture che deve tenere conto di alcune peculiarità del territorio. Lo stesso sud, ad esempio, è collegato con fatica al suo interno per quanto il circuito di merci prodotte sul territorio vive in gran parte anche di una sua filiera interna allo stesso Mezzogiorno. “Mentre un commerciante in Italia deve far compiere alle sue merci circa 100 km, al sud il percorso da compiere è il doppio: 200 km”, come spiega Salvio Capasso, direttore di Srm service, associazione studi e ricerche per il Mezzogiorno. Le prime sei regioni di export del sud sono: la più al nord è il Lazio(14,8%), seguono Campania (14,4%), Basilicata (4,6%), Puglia (11,2%), Calabria (15,6%), e la maggiore per export Sicilia (19,6%).
Visione integrata del territorio
E’ quindi centrale un attento studio dei flussi reali dell’economia del territorio e un ascolto delle esigenze, per stabilire una visione integrata delle azioni, come sottolinea la presidente dei giovani imprenditori di Ance Confindustria Annabella De Gennaro.
Una necessità che, ci si auspica, la costituzione del ministero per il sud e la coesione territoriale possa contribuire a colmare insieme alle amministrazioni locali e alle associazioni di settore.
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