Con oltre 65.800 missioni di raccolta, sono oltre 187.000 mila le tonnellate di PFU le raccolte su tutto il territorio nazionale dal circuito Ecopneus. Un risultato che supera del 12% il proprio target di legge.
“L’impiego dei PFU come risorsa energetica, la ricerca di nuove applicazioni nell’ambito degli asfalti e l’esplorazione delle possibilità offerte dal riciclo chimico, come la pirolisi, sono le sfide che ci stimolano a eccellere” ha sottolineato Alessandro De Martino, Presidente di Ecopneus. “Il nostro impegno va oltre il presente, affrontiamo con consapevolezza le sfide emergenti, mantenendo un impegno costante nella valorizzazione di un settore strategico per il nostro Paese”.
L’impatto del recupero su ambiente e industria
La raccolta di PFU nel 2022 ha prodotto:
- un risparmio di 127 milioni di euro
- una riduzione di 300.000 tonnellate di emissioni di CO2
- un risparmio di 1,5 milioni di metri cubi d’acqua
- ha evitato l’uso di 336.000 tonnellate di materie prime.
- A livello di occupazione il settore ha generato 59,8 milioni di euro, con 51,7 milioni destinati ai servizi delle imprese della filiera.
L’economia circolare del PFU
Il PFU riciclato viene usato per produrre superfici sportive, campi da calcio, per asfalti silenziosi, sicuri e duraturi, isolanti acustici, arredi urbani o impiegata per il recupero energetico.
Inoltre il consorzio è attivo su nuovi settori applicativi attraverso un costante lavoro di Ricerca e Sviluppo, come il riciclo chimico e le applicazioni in ambito industriale e allo sviluppo e al consolidamento delle applicazioni esistenti.
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Tra i settori in maggiore crescita gli asfalti modificati con gomma riciclata che contribuiscono alla riduzione del rumore del traffico fino a 5 dB e hanno una durata fino a tre volte superiore agli asfalti tradizionali. Resistono meglio all’usura e alla formazione di crepe e buche, un aspetto che comporta anche minori costi di manutenzione nel medio-lungo termine.
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