Più di 3 mln di tonnellate di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche raccolte e riciclate in tutta Europa pari a oltre 32 mln di ton di CO2 evitate all’atmosfera. Sono i numeri registrati da ERP-European recycling platform, sistema collettivo europeo fondato nel 2002 in risposta all’introduzione della direttiva UE sui rifiuti di RAEE.
Il contributo all’economia circolare
“Il trattamento di 3 milioni di tonnellate di RAEE dimostra che ERP ha contribuito in modo significativo all’economia circolare europea e che la responsabilità estesa del produttore in un ambiente competitivo apporta enormi benefici per l’ambiente a un costo ragionevole per i produttori”, ha commentato in nota stampa il CEO Umberto Raiteri. Per questo è positiva secondo ERP l’approvazione del nuovo pacchetto europeo sull’economia circolare e l’introduzione della prima strategia sulla plastica promossa dall Commissione UE lo scorso 16 gennaio.
Incrementare la raccolta e il riciclo di grandi flussi di RAEE, pile, imballaggi e accumulatori è fondamentale anche per evitare che le sostanze pericolose filtrino dalle discariche verso il suolo e le falde acquifere, rimarca ERP in nota. Con inevitabili conseguenze negative sull’ambiente e sulla salute umana.
I dubbi sulla EPR
Altrettanto importante per garantire condizioni eque tra i produttori e scoraggiare comportamenti opportunistici, prosegue in nota ERP, è l’introduzione della responsabilità estesa del produttore (EPR-Extended Producer Responsibility) per i venditori che commerciano da uno stato membro all’altro. Il sistema collettivo alza l’attenzione sul pericolo che potrebbe sottendersi a questa misura: alcuni soggetti rischierebbero di non scegliere tra più sistemi concorrenti ma di rimanere vincolati a una specifica organizzazione per la EPR.
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