RAEE domestici, rallenta la raccolta in Italia

L’allarme del consorzio Erion WEEE: lo Stato deve intervenire per sensibilizzare i cittadini e porre fine alle illegalità.

RAEE

232mila tonnellate: è la quantità di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche trattata nel 2023 dal consorzio Erion WEEE, che gestisce oltre il 60 per cento dei RAEE domestici in Italia. Il lavoro del consorzio ha consentito il recupero di 120mila tonnellate di ferro, 30mila tonnellate di plastica, circa 5mila tonnellate di alluminio e altrettante di rame, evitando l’immissione in atmosfera di circa 1,7 milioni di tonnellate di anidride carbonica.

I circuiti non ufficiali

La quantità di rifiuti gestiti, tuttavia, è diminuita del 6 per cento rispetto al 2022. Con circa 6 chilogrammi pro capite, siamo molto distanti dall’obiettivo europeo di 11 kg. La flessione riguarda soprattutto il Raggruppamento R3 (TV e monitor) e dipende principalmente, secondo il consorzio, dall’esistenza di circuiti non ufficiali e soggetti non autorizzati che, in mancanza di controlli adeguati, estraggono dai RAEE le preziose materie prime che contengono senza curarsi dell’impatto ambientale del procedimento.

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Le proposte del consorzio

“Occorre incrementare le ispezioni nei porti sui container in partenza dal nostro Paese e diretti verso l’Africa o l’Asia, per verificare se davvero contengono AEE ancora funzionanti oppure unicamente RAEE. E ancora, bisogna andare a verificare se ci sono RAEE negli impianti che gestiscono altre tipologie di rifiuti. È necessario intervenire duramente su tutte le situazioni irregolari e inasprire le sanzioni. Per questo, siamo felici per la recente rinomina del Comitato di vigilanza e controllo”, commenta Giorgio Arienti, direttore generale di Erion WEEE.

I RAEE e il ruolo dei cittadini

A giocare un ruolo importante, però, è anche la popolazione. Nonostante la familiarità con il termine RAEE sia passata, nell’ultimo anno, dal 44 al 55 per cento, quasi due italiani su tre non conoscono i servizi gratuiti di conferimento a loro disposizione. “Sono lieto che il Consiglio di amministrazione di Erion WEEE abbia deciso di estendere il maxi-programma DireFareRAEE anche al 2024, ma sensibilizzare i cittadini e soprattutto le nuove generazioni su un tema così importante dovrebbe essere una responsabilità di sistema e di Paese. È il momento che lo Stato intervenga”, conclude Arienti.


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