Nonostante la pandemia, nel 2020 la riduzione di carta e cartone raccolte è stata solo dello 0,6% sull’ultimo anno, pari a circa 22mila tonnellate. Decremento che non riguarda il Sud, che con 34mila tonnellate in più rispetto al 2019, continua il suo percorso di crescita, superando le 900mila tonnellate complessive.
Nel 2020, sono stati differenziati complessivamente quasi 3,5 milioni di tonnellate di materiale cellulosico, con una resa pro-capite media di 57,2 kg/abitante-anno.
Il ruolo di Comieco
Pertanto in Italia, la raccolta di carta e cartone può considerarsi una pratica consolidata. Comieco, Consorzio nazionale recupero e riciclo degli imballaggi a base cellulosica lo sottolinea nel suo ventisettesimo Rapporto annuale sulla raccolta differenziata e riciclo di carta e cartone in Italia. Lo studio è stato presentato a Verona il 27 luglio scorso.
La qualità della raccolta rimane invariata malgrado la pandemia
Carlo Montalbetti, direttore generale Comieco dichiara: “In un contesto in cui a livello nazionale, i rifiuti si riducono del 3% e le raccolte differenziate complessive calano del 2,5%, quella di carta e cartone diminuisce di poco, solo dello 0,6%. In controtendenza il tasso di riciclo degli imballaggi cellulosici arrivato a quota 87%, ben 6 punti percentuali sopra rispetto al 2019, ma i numeri del rapporto confermano la centralità della raccolta differenziata come abitudine quotidiana”.
La pandemia ha determinato assenza di turisti, smart working e la chiusura dei ristoranti, per una riduzione complessiva della produzione di rifiuti urbani dell’8,2%. La riduzione della raccolta differenziata complessiva è stata dell’8,5%, mentre la frazione di carta e cartone si è ridotta in misura minore del -3,5%. Questo significa che, anche se si sono prodotti meno rifiuti cellulosici, l’attenzione verso questi ultimi rimane alta.
Non solo quantità quindi, ma anche qualità della raccolta delle famiglie. Nel 2020 si consolida il cambio di passo iniziato nel 2019. Per il secondo anno consecutivo il dato medio del 2,29% di presenza di frazioni estranee rientra nei parametri stabiliti per la prima fascia qualità del 3%. La raccolta presso le attività commerciali si conferma di eccellente livello.
L’accordo Anci-Conai e la raccolta in convenzione determinano una crescita dei volumi gestiti
Lo scorso primo maggio è entrato in vigore il nuovo accordo Anci-Conai 2020-2024. Con questa scelta le amministrazioni comunali tornano ad affidare al Consorzio quote di materiale, prima gestite fuori dalla convenzione. In seguito all’accordo, nel 2020 il Consorzio ha gestito circa 400mila tonnellate in più rispetto al 2019 (+19,3%), con un incremento di 20 milioni di euro erogati ai comuni rispetto al 2019. Garantendo l’avvio a riciclo di 2,43 milioni di tonnellate di carta e cartone, pari al 69,6% della raccolta comunale nazionale.
“Nel 2020, è stata ulteriormente confermata la sussidiarietà al mercato del sistema consortile, capace di ammortizzare le variazioni del mercato e gestire volumi addizionali, garantendo il servizio di ritiro e dunque l’avvio a riciclo di carta e cartone su tutto il territorio nazionale. Accompagnando lo sviluppo della raccolta differenziata in tutta Italia, Comieco dal 1998 ha corrisposto quasi 2 miliardi di euro ai Comuni in convenzione, 150 milioni di euro solo nel 2020”, afferma Alberto Marchi, presidente di Comieco.
Il trend quantitativo e qualitativo della raccolta nelle differenti aree d’Italia
Il Sud prosegue il trend di crescita nei volumi raccolti, con un +4%. Il Centro vede un calo del -2,8% mentre il Nord del -1,8%, con un calo di oltre 56mila tonnellate, a causa dei mesi di pandemia.
In particolare, il Sud cresce nella raccolta con +34mila tonnellate. La resa pro-capite media si attesta sui 43 kg/abitante. In questo caso bisogna lavorare sotto il profilo qualitativo dei conferimenti.
La crescita, in termini di volumi, è trainata da Campania (+10.703 t), Calabria (+6.281 t), e Sicilia (+4.611 t). Dal punto di vista di miglioramento della performance, è il Molise (+8,2%) a guidare la classifica. Anche nel 2020, in termini assoluti, i volumi raccolti al Sud (905mila t) sono superiori a quelli dell’area Centro.
Il Centro segna un -2,8%, equivalente a -23mila tonnellate, in particolare la Toscana (-14mila t). Si conferma, comunque, capofila della macro-area per raccolta pro-capite (77,4 kg/ab-anno) e in testa al riciclo di carta e cartone in Italia anche se incide per oltre la metà sul decremento dell’area.
Il Nord ha perso oltre 33mila tonnellate rispetto al 2019 (-1,8%). La Liguria cresce del +2,7% e la Valle d’Aosta +1,2%. Il Veneto ha perso il -3,8% e l’Emilia-Romagna il -3,7%. Quest’ultima nonostante un calo di oltre 14mila tonnellate, mantiene il primato nazionale nella raccolta media pro-capite (82,1 kg/ab).
Se si considera la qualità della raccolta invece, il Nord continua a crescere, mentre il Centro pur migliorando, e il Sud peggiorando, restano ancora al di sopra della soglia di impurità del 3% indicata dall’Allegato tecnico carta.
Già raggiunti gli obiettivi di riciclo europei al 2030
Il rapporto riporta un ulteriore risultato positivo: il tasso di riciclo degli imballaggi cellulosici ha raggiunto l’87,3%. Questa percentuale porta l’Italia dritta verso gli obiettivi UE al 2030. Con la conferma ai primi posti in Europa per i volumi di carta e cartone avviati a riciclo e del tasso di riciclo con ben 10 anni di anticipo.
Ha sede in Veneto uno dei poli industriali italiani più importanti per il riciclo della carta che conta 9 cartiere, una delle quali, a Verona, è specializzata nel riciclo degli imballaggi accoppiati. Qui, utilizzano circa il 15% della carta e del cartone raccolti dai comuni italiani. Qui insistono 25 impianti di gestione della raccolta differenziata di carta e cartone.
L’esempio di Verona
“Siamo orgogliosi di ospitare questo importante appuntamento che ci darà il quadro degli obiettivi raggiunti fino ad ora, indicandoci al contempo la strada ancora da percorrere, spiega il sindaco di Verona Federico Sboarina. Negli ultimi anni a Verona sono state portate avanti numerose operazioni virtuose a favore dell’ambiente, tra tutte l’avvio del sistema nazionale di raccolta dedicato ai pannolini usati. Un progetto pilota rivoluzionario di cui la nostra città è stata capofila. Così come l’installazione di nuovi cassonetti intelligenti per il conferimento dei rifiuti in maniera differenziata. Iniziative innovative che hanno potuto prendere il via solo grazie all’effettiva volontà di cambiare abitudini di vita”.
A Verona la raccolta differenziata del materiale cartaceo viene erogata attraverso raccolta tradizionale con cassonetto stradale, con raccolta porta a porta per le utenze domestiche. Le utenze commerciali dispongono di un apposito servizio, sempre tramite raccolta porta a porta con frequenza giornaliera, specialmente per le 500 attività presenti nel centro storico. A queste modalità va inoltre aggiunta la possibilità di conferire carta e cartone presso la nuova isola ecologica, una struttura moderna ed efficiente.
“Verona è una città che ha fatto delle politiche del riciclo, della circular economy e della sostenibilità ambientale una delle sue principali mission”, dichiara Bruno Tacchella, presidente Amia Verona. “Linee guida all’insegna del green e del corretto smaltimento dei rifiuti, che fanno di Amia un modello virtuoso, come dimostrato anche dai numeri che vedono un indicatore di 65,7 kg di carta e cartone differenziati da ogni cittadino, in linea con i migliori asset a livello nazionale”.
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