Il potenziale della bioeconomia circolare nell’Unione europea

La coalizione Circular Choices ha riaperto il dibattito a Bruxelles.

Bioeconomia circolare UE
Foto di Nikola Jovanovic su Unsplash

La presidenza spagnola del Consiglio dell’UE e la coalizione Circular Choices, che riunisce le principali associazioni di categoria in rappresentanza dei proprietari e dei gestori delle foreste comunitarie, hanno riaperto il dibattito riguardo al potenziale della bioeconomia circolare.

A sottolineare il suo ruolo nell’aumento della competitività industriale dell’Europa è stato Alberto Ruiz, consigliere per l’industria in seno alla Rappresentanza permanente della Spagna presso l’UE, all’evento di lancio di Circular Choices; il 26 settembre a Bruxelles. Il settore, a detta della coalizione, può contribuire anche a ridurre l’uso di combustibili fossili da parte degli Stati membri e, conseguentemente, al raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050.

Industrializzazione verde, gli ostacoli e le tendenze future

Molte delle aziende più innovative di tutta Europa, che rappresentano fornitori di prodotti di alta qualità a base legno, prodotti di carta e cartone, imballaggi e soluzioni di energia rinnovabile, sono state invitate a presentare buone pratiche sull’uso di risorse rinnovabili di origine biologica.

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Una vivace tavola rotonda ha toccato gli attuali fattori trainanti e gli ostacoli per un’industrializzazione verde, le tendenze e le opportunità future e le azioni a lungo termine per garantire al settore europeo della bioeconomia di essere competitivo e resiliente a livello globale.

Le scelte normative a sostegno della bioeconomia

“La nostra promessa è che i nostri settori riducano le emissioni di carbonio dell’UE all’equivalente di almeno il 30 per cento delle emissioni totali entro il 2030, se le decisioni politiche dell’Unione verranno prese a sostegno di questa direzione”, ha commentato lkka Hämälä, presidente della Confederazione europea dell’industria cartaria (CEPI) e amministratore delegato di Metsä Group.


“Dobbiamo garantire di fare le giuste scelte normative e finanziarie per consentire alle industrie europee che sono all’avanguardia nella sostenibilità di continuare a investire in Europa e competere a livello globale, rendendo l’UE più resiliente agli shock futuri. Per questo, garantire la qualificazione e il miglioramento delle competenze della nostra forza lavoro è altrettanto fondamentale”, ha concordato Isabel Yglesias, responsabile degli affari europei della Confederazione spagnola delle organizzazioni imprenditoriali.


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