Il 23 maggio, la Commissione europea ha avviato una procedura di infrazione contro l’Italia, inviando al governo italiano una lettera di costituzione in mora per non aver recepito integralmente e correttamente la Direttiva (UE) 2019/904 sulla plastica monouso e per aver violato gli obblighi previsti dalla Direttiva (UE) 2015/1535 sulla trasparenza del mercato unico. Il nostro Paese avrà due mesi di tempo per fornire risposte adeguate, prima che la Commissione possa decidere di procedere con l’iter legale.
La Direttiva sulla plastica monouso
Ricordiamo che la Direttiva sulla plastica monouso del 5 giugno 2019 ha vietato l’impiego, da parte degli Stati membri, di articoli usa e getta come posate, piatti e cannucce, con l’obiettivo di “prevenire e ridurre l’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente, in particolare l’ambiente acquatico, e sulla salute umana, nonché promuovere la transizione verso un’economia circolare”.
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La Direttiva sulla trasparenza del mercato unico
La Direttiva sulla trasparenza del mercato unico stabilisce invece che gli Stati membri debbano notificare alla Commissione tutti i progetti di regole tecniche riguardanti i prodotti prima che siano adottati nella legislazione nazionale, rispettando un periodo sospensivo di tre mesi tra la notifica del progetto e la sua adozione. “L’Italia ha violato queste norme procedurali, adottando la legislazione di recepimento della Direttiva sulla plastica monouso durante il periodo di stallo, mentre il dialogo con la Commissione era ancora in corso”, si legge nella nota stampa dell’UE.
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Il commento dell’opposizione
“La comunicazione odierna dell’UE sorprende fino a un certo punto. Era l’ottobre del 2021 quando le commissioni Ambiente di Camera e Senato approvarono lo schema di decreto legislativo di recepimento della Direttiva sulla plastica monouso: all’epoca, va ricordato, in maggioranza c’erano anche Lega e Forza Italia. Da allora però, proprio per i mille distinguo delle destre, si è più o meno arenato tutto”, hanno commentato in una nota le deputate M5s Ilaria Fontana ed Emma Pavanelli, capogruppo rispettivamente in Commissione Ambiente e Attività produttive alla Camera.
“La plastica monouso è fuori dalla storia, comporta costi abnormi in termini di inquinamento e di rischi per la salute, ma invece di pensare a una riconversione della filiera si continua ciecamente a difendere lo status quo. Per Pichetto Fratin e compagni la soluzione è solo ‘più inceneritori’. Ed è una soluzione bislacca, costosa e pericolosa. Ora il lassismo del governo rischiano di pagarlo tutti gli italiani: Fratin rinsavisca, e provveda subito al corretto recepimento della direttiva. Per una volta cerchi di fare la scelta giusta”.
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