Nascerà a Ceccano, in provincia di Frosinone, un impianto all’avanguardia in Europa per il recupero di Terre Rare e rispondere così alle sfide geopolitiche sulle materie prime critiche strategiche. L’iniziativa è stata presentata il 10 luglio a Roma.
A partire dall’obiettivo europeo di raggiungere una sostanziale autonomia nell’approvvigionamento, è stato progettato INSPIREE, il primo impianto in Europa per la produzione di ossidi e carbonati di terre rare da riciclo chimico di magneti esausti, estratti da hard disk e motori elettrici a fine vita.
A Roma la presentazione di #Inspiree, l’impianto per il recupero di #terrerare che nascerà all’interno di @Itelyum Regeneration a Ceccano, in seguito al progetto pilota #NewRe. Aprono i lavori @MarcoCodognola ad @Itelyum e Federico Benvenuti @MASE_IT @LIFEprogramme pic.twitter.com/naZFqtNsKK
— Itelyum (@Itelyum) July 10, 2024
Perché ci interessano così tanto le terre rare
Le terre rare sono la chiave dello sviluppo tecnologico; sono essenziali per i settori dell’economia rinnovabile e dell’aerospazio. Ma sono altrettanto fondamentali per tanti oggetti di uso comune, dalle auto elettriche agli smartphone. La maggior parte di quelle impiegate in Italia e in Unione europea, tuttavia, viene importata dall’estero, rimanendo quindi soggetta alle instabilità geopolitiche.
Per raggiungere l’indipendenza dalle importazioni, l’Ue ha varato il Critical Raw Material Act, in base a cui entro il 2030 l’Unione europea dovrà ricavare dal riciclo il 25% del proprio fabbisogno annuale di terre rare.
Il progetto INSPIREE
INSPIREE è finanziato da CINEA (European Climate Environment and Infrastructure Executive Agency) nell’ambito del programma LIFE, l’unico programma europeo dedicato esclusivamente all’ambiente, alla conservazione della natura e alle tematiche del cambiamento climatico.
Il progetto è finalizzato alla realizzazione del primo impianto europeo su scala industriale per il recupero di Terre Rare dai magneti permanenti estratti da hard disk e motori elettrici a fine vita. A coordinare l’iniziativa è la società Itelyum, con la cooperazione di EIT RawMaterials, Erion, Glob Eco e l’Università dell’Acquila, che svilupperà un processo per lo smontaggio dei magneti permanenti e il recupero di ossalati di REE (Rare Earth Elements).
L’obiettivo è quello di quello di consolidare la catena del valore legata al riciclo di questi materiali e promuovere la circolarità delle Terre Rare in Europa.
“Itelyum è capofila di un progetto all’avanguardia che mette insieme le migliori competenze Made in Italy – ha spiegato Marco Codognola, AD Itelyum –. L’economia circolare e la sostenibilità fanno parte del nostro DNA ed è un onore metterle a disposizione nella costruzione di nuove filiere, di importanza strategica nazionale ed europea, con partner di alto valore”.
Da rifiuto a fondamento dell’economia circolare
L’impianto di smontaggio potrà trattare 1.000 tonnellate all’anno di rotori elettrici e l’impianto idrometallurgico a regime potrà trattare 2.000 t/anno di magneti permanenti ottenuti da diverse fonti tra cui anche hard disk, piccoli e grandi motori elettrici con il conseguente recupero di circa 500 t all’anno di ossalati di REE. Una quantità sufficiente al funzionamento di 1 milione di hard disk e laptop e 10 milioni di magneti permanenti per applicazioni varie nell’automotive elettrico.
“A livello mondiale vengono raccolte 55 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici, nel 2030 saranno 75 milioni. Dobbiamo imparare a valorizzare questi ‘scarti’ e renderli protagonisti dell’economia circolare”, ha spiegato Luca Campadello, Innovation Manager di Erion.
“In questo modo sarà possibile conciliare esigenze di sostenibilità ambientale grazie al recupero di materiali che fino a pochi anni fa andavano persi – ha aggiunto l’Assessore al Bilancio della Regione Lazio Giancarlo Righini –. Solo così potremmo contribuire a un sistema di sicurezza energetica nazionale”.
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