imballaggiI rifiuti di imballaggi riciclati nel 2019 da Conai sono stati il 70% del totale: 9 milioni e 560 mila tonnellate sui 13 mln e 655 mila immessi al consumo. Il 3,1% in più rispetto al 2018 grazie alla crescita del 6,2% del recupero dei rifiuti urbani. Se a queste percentuali si sommano quelle del recupero energetico le tonnellate di rifiuti di imballaggio recuperate superano gli 11 milioni: più di quattro imballaggi su cinque evitano di finire in discarica per un recupero totale dell’81%.

I numeri diffusi oggi dal Consorzio sono pubblicati sul nuovo Programma generale di prevenzione e di gestione degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio. Testimoniano che “in Italia l’economia circolare funziona”, evidenzia in una nota stampa il presidente Giorgio Quagliuolo, e che “il sistema nel suo complesso ha già superato gli obiettivi di riciclo che l’Europa chiede entro il 2025”. Unico neo la plastica che tra i sei materiali gestiti dal Conai non ha raggiunto questi obiettivi.

Nel 2019 l’Italia ha riciclato 399 mila tonnellate di acciaio, 51 mila di alluminio, 3 milioni e 989 mila di carta, 1 milione e 997mila di legno, 2 milioni e 69mila di vetro e solo 1 milione e 54mila di plastica.

L’accordo Anci-Conai per i rifiuti di imballaggi

L’accordo quadro Anci-Conai ha permesso il raggiungimento di questi risultati. Sono oltre  58 milioni gli abitanti serviti dal ritiro dei rifiuti di imballaggio in modo differenziato che risiedono in più del 92% dei comuni italiani. Per evitare che i costi ricadessero sui cittadini, Conai ha coperto il 25-28% l’aumento degli oneri per la raccolta differenziata trasferendo ai Comuni 648 mln di euro. “Si tratta di risorse provenienti dalle 800.000 aziende che, aderendo al Consorzio, si fanno carico della responsabilità di una corretta gestione degli imballaggi che immettono sul mercato, quando questi diventano rifiuti”, precisa in nota Quagliolo. Altri 421 mln di euro sono stati destinati dal Consorzio alla copertura dei costi per attività di trattamento, riciclo e recupero. Questo perché “avviare la carta a riciclo non era più profittevole”, prosegue il presidente, a causa anche del “crollo dei listini del macero a fine 2019. Conai ha quindi deciso di permettere “a molti Comuni l’ingresso in convenzione con Comieco, il nostro consorzio che si occupa degli imballaggi in carta e cartone”. Per ottemperare al “ruolo di sussidiarietà al mercato”, il consorzio guidato da Quagliano “si è quindi fatto carico dei maggiori oneri per l’avvio a riciclo di questo materiale in un momento in cui il suo valore di mercato era negativo”.

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Il salto del Centro e del Sud

Solo nelle macro aree del Centro e del Sud si è conseguito, rispettivamente, un aumento del +16,4% e un +16% di raccolta in convenzione. A crescere è soprattutto la raccolta della plastica: al Centro passa da 237 mila a 268 mila tonnellate e al Sud da 362 mila a 442 mila. Buone performance anche per il vetro che balza da 314mila a 364mila tonnellate nel Centro e da 472mila a 541mila tonnellate nelle Regioni del Sud.


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