L’economia circolare ha il suo indicatore si tratta del Circular Certification™, realizzato dalla neonata associazione Circular Evolution™. L’annuncio oggi con i partner fondatori CESI, Enel X e ICMQ, e con Bulgari, primo socio ordinario.
“Si tratta di una realtà che nasce proprio con l’intento di divulgare i principi della Circular economy al fine di favorire la conversione delle aziende a seguirne i principi. modello di comportamento per rendere più sostenibili e quindi più attente alle esigenze dell’ambiente le attività produttive delle aziende italiane” ha dichiarato Francesco Venturini, Responsabile di Enel X e Presidente di Circular Evolution™.
L’obiettivo è proporre uno standard a livello internazionale in grado di definire un nuovo approccio all’Economia Circolare basato su parametri oggettivi e condivisi.
“Un progetto ambizioso che mira a costituire un polo di eccellenza capace di fornire strumenti di certificazione, competenze e conoscenze efficaci in tutti i principali ambiti dell’Economia Circolare” rimarca Eleonora Rizzuto, Direttore Sviluppo Sostenibile Bulgari e LVMH Italia, in qualità di Vice Presidente dell’associazione. “Il lusso è sinonimo di eccellenza e Bulgari punta a giocare un ruolo di primo piano anche su questo fronte per innovare il presente per un futuro sostenibile”.
In cosa consiste e cosa misura l’indice di circolarità Circular Certification realizzato da Circular Evolution
“Lo scenario attuale è prevalentemente dominato da indici puramente qualitativi, non adeguati a soddisfare le richieste dell’UE” spiega Lorenzo Orsenigo, Presidente di ICMQ. “Per questo motivo, l’indice di circolarità di prodotto sviluppato da ICMQ, insieme ad ENEL X, riveste una particolare rilevanza. Tale indicatore è relativo a 4 elementi: energia, acqua, rifiuti e il contenuto di materiale riciclato. Esso costituisce il punto di arrivo di un processo avviato da tempo e si ricollega strettamente ad altri strumenti disponibili e utili per disporre di una molteplicità di informazioni relative al Ciclo di Vita (LCA) di un prodotto, così da consentire di attestarne il valore ambientale. E’, ad esempio, il caso della Dichiarazione ambientale di prodotto (EPD), anch’essa basata sul ciclo di vita e sull’impatto ambientale relativo. Necessariamente dovranno essere entrambi parte di un unico percorso metodologico. ICMQ, in tutte le sue politiche, ha sempre avuto un atteggiamento multistakeholder, ossia di stimolo nei confronti delle industrie e delle imprese a sostegno di comportamenti virtuosi dal punto di vista ambientale. La scelta di far accreditare lo schema in modo che possa essere adottato anche da altri operatori e la nascita di Circular Evolution™ come soggetto promotore sul mercato, rientrano in una precisa strategia che, se da un lato è guidata da obiettivi di miglioramento complessivo della filiera e del mercato dal punto di vista della riduzione degli impatti ambientali, dall’altro nasce dalla consapevolezza che un ampliamento generalizzato in questa direzione costituirà un vantaggio per tutti, favorendo la crescita di un’economia realmente sostenibile.”
L’indicatore è già disponibile ed è già in fase di test con diversi piloti aziendali.
Per ricevere quotidianamente i nostri aggiornamenti su energia e transizione ecologica, basta iscriversi alla nostra newsletter gratuita
e riproduzione totale o parziale in qualunque formato degli articoli presenti sul sito.