E’ stato approvato il Piano di azione della Commissione europea per l’economia circolare con 574 voti favorevoli, 22 contrari e 95 astensioni. “Una votazione molto importante che ha visto una grande maggioranza del Parlamento europeo adottare questa votazione” commenta a Canale Energia l’europarlamentare dei Verdi europei Eleonora Evi.
“Il Piano di azione dell’economia circolare è un testo che riguarda le azioni della Commissione europea nei prossimi 10 anni e che chiede di inserire degli obiettivi vincolanti per l’uso delle risorse e della materia“.
Un approccio che chiede di ripensare il modo di sviluppare e progettare i prodotti in ottica sostenibile e di riparabilità e durata, così da contrastare l’obsolescenza programmata.
L’agenda 2021 della Commissione ambiente in Europa
Non solo Piano di azione dell’economia circolare. Le azioni della Commissione ambiente sono diverse in agenda per questa legislatura in un anno che vede a oltre 12 mesi di combattimento contro il Covid-19 porre sempre più l’attenzione sugli effetti dell’inquinamento e la necessità di ridisegnare l’economia e la circolazione nelle grandi città.
“Il campanello di allarme dalla pandemia è suonato forte. Dobbiamo abbandonare politiche di greenwashing e cambiare radicalmente. Per questo devo dire che l’Europa e la Commissione ambiente è pienamente impegnata” rimarca la Evi che ricorda i prossimi impegni sul tema.
“Nel 2021 vedremo a giugno la presentazione del pacchetto per rivedere a politica climatica e energetica, in occasione del nuovo obiettivo di riduzione delle emissioni al 55%. Il Parlamento sta chiedendo di più la riduzione al 60% al 2030. Un pacchetto dentro cui ci saranno diverse normative che andranno riviste dall’Ets, alla direttiva rinnovabili, l’efficienza energetica, emissioni industriali. Sarà molto il lavoro da fare sulla politica climatica ed energetica senza dimenticare altri temi come la protezione della natura e la trasformazione dei nostri sistemi alimentari”.
Tematiche su cui è stata adottata la strategia sulla biodiversità e sul farmtofork (dal campo alla tavola) “Entrambe contengono importantissimi impegni come la riduzione dei pesticidi. Sono misure che devono diventare al più presto vincolanti”.
La firma per dire no alle trivelle in Europa
Oltre a questo l’europarlamentare Evi è tra i 63 firmatari della lettera che chiede alla Unione Europea di dare uno stop alle trivellazioni. “Oltre alla limitazione della produzione e quindi uso degli idrocarburi si tratta anche di difendere la biodiversità” spiega la Evi “che queste trivellazioni toccano in modo importante”.
“Bisogna dire basta e darsi degli obiettivi chiari per abbandonare le fonti fossili” incalza la Evi. L’occasione di farlo sarebbe nella revisione della Direttiva UE sulla sicurezza delle operazioni offshore “ma purtroppo non è in agenda. Credo che sia il momento di fare dei passi in avanti. Diversi paesi europei si stanno muovendo, ma ad esempio in Italia la moratoria è in scadenza e temiamo che questa estate vedremo nuove concessioni“.
Attenzione della commissione ambiente alla povertà energetica
Nei temi della Commissione ambiente non può mancare un’attenzione alla povertà energetica, ci rassicura la Evi: “Non solo esiste una direttiva a livello europeo sulla prestazione energetica degli edifici che prevede anche obiettivi per contrastare la povertà energetica. La Direttiva sarà in fase di revisione questo anno, occasione per rivedere anche questi aspetti. Mi auguro che sarà un’occasione per spingere su questi temi”.
Il Partito verde in Italia
“Spero che la consapevolezza della urgenza della transizione ecologica e la questione ambientale sia acquisita dalla politica a livello europeo e nazionale. Abbiamo bisogno come Italia di ascoltare e fare nostro l’appello europeo all’ambiente”.
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